La struttura diocesana resta accanto ai fragili nei giorni di festa. Coinvolti giovani volontari e diverse parrocchie: saranno in attività pure il 25 aprile e il 2 giugno
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«La mensa non è solo il dono di un pasto ma un segno pedagogico per l'intera comunità. Nella quotidianità del servizio, soprattutto nei giorni di festa, diamo testimonianza di un impegno costante. Così, in questo periodo, la Pasqua diventa viva e valore per tutte le persone che soffrono e che attraversano momenti di difficoltà, segno che si può risorgere dalle difficoltà. Questo l’augurio che rivolgo a tutta la comunità diocesana». Maria Angela Ambrogio, direttrice alla Caritas diocesana Reggio Calabria - Bova sottolinea così la necessità di farsi prossimo nella consapevolezza che quanto fatto ogni giorno dell’anno, diventa ancora più atteso nei momenti di festa. Nella vita di tante persone, esse acuiscono il senso di abbandono e solitudine oltre che la condizione di bisogno.
Ecco che il coordinamento mense propone un calendario di pranzi e cene per le tante giornate di festa che da Pasqua, giorno di Resurrezione e Speranza, arrivano al 2 giugno, festa della Repubblica, passando dal ponte del 25 aprile festa della Liberazione e dalla festa del Lavoro del Primo maggio. Coinvolte a Reggio le parrocchie di San Giorgio, San Luca, Santa Lucia, Sacro Cuore, Candelora, San Francesco, l’associazione Nuova Solidarietà e il progetto Amico.
Coinvolti, nell’attività programmata per tutto l’anno, anche alcuni giovani volontari che così raccontano la loro esperienza di relazioni, preludio di un impegno più costante anche quando il Servizio Civile presso il centro di ascolto Don Italo Calabrò presso le suore Francescane Alcantarine di Archi a Reggio Calabria, sarà finito.