VIDEO | Pochi dipendenti, troppi pensionamenti e le tre ex delegazioni riunite in una. Per ogni pratica si accumulano mesi di ritardi: «È vergognoso»
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Da settembre a gennaio del prossimo anno per potere avere una carta di identità. È la risposta che si è sentito dare un cittadino quando ha prenotato tramite centralino un appuntamento con l’ufficio Anagrafe del Comune di Lamezia Terme per potere effettuare le procedure utili ad avere il documento per la figlia al primo anno di percorso universitario.
Il Comune di Lamezia e la carenza di personale
Nei giorni seguenti ci sono stati altri tentativi, tutti con date sempre più posticipate e qualche dipendente ci mormora fuori dal microfono che i tempi sono ormai questi: «Mi hanno detto che mancano dipendenti e bisogna gestire i documenti dei tre comuni. La trovo una cosa assurda», ha spiegato. Il problema di fondo sarebbe dunque una mancanza atavica di personale testimoniata negli anni da numeri sempre più eloquenti e preoccupanti perché se tra maglie della burocrazia strette e fabbisogni bocciati, il numero dei pensionamenti è andato ad aumentare progressivamente, è pur vero che non c’è stato un adeguato contro bilanciamento.
L’età di chi occupa gli uffici di via Perugini è sempre più alta. A questo bisogna aggiungere la farraginosità delle procedure legata al Covid e il fatto che le tre delegazioni di Sant’Eufemia e Sambiase gravano, insieme a quella di Nicastro, in un unico ufficio. Cosa che fino a poco tempo fa, invece, non avveniva perché c’era un ufficio per ogni ex comune. Ma non è solo la carta di identità a creare disagi, non sono da meno anche le altre pratiche.
L'appello dell'associazione Quartiere Capizzaglie
Il sistema è ufficialmente appesantito. L’associazione Quartiere Capizzaglie chiede che ci sia un impegno diretto per snellire il lavoro ed evitare ripercussioni pesanti sulla vita quotidiana di chi senza un documento spesso può diventare ostaggio dell’amministrazione stessa non riuscendo, ad esempio, a partecipare a pratiche importanti.
A breve con il voto del 3 e 4 ottobre ritornerà a via Perugini il sindaco Paolo Mascaro che ha messo proprio tra le sue priorità la risoluzione di questo problema: troppe scrivanie vuote, troppi cittadini in attesa dei loro diritti.