Un tema di cui bisogna parlare sempre e non solo il 25 novembre. Perché di violenza sulle donne si continua a morire e sono tanti, troppi i casi che riempiono quotidianamente le pagine di cronaca. E bisogna parlarne per smuovere le coscienze, invocare sempre più interventi da parte dello Stato e, perché no, anche per dare coraggio alle donne che subiscono soprusi e dir loro che non sono sole. Lo abbiamo fatto oggi, con una nuova puntata di Dentro la Notizia, curata da Francesca Lagoteta.

Ospite Antonella Veltri, presidente dell'associazione D.i.Re contro la violenza che raggruppa 88 organizzazione le quali a loro volta gestiscono 117 centri antiviolenza e oltre 60 case rifugio in 19 regioni italiane. Una realtà presente sul territorio nazionale da oltre trent’anni e che ogni giorno d’impegna per dare ascolto alle donne, supportarle e accompagnarle anche nei percorsi giudiziari che intraprendono. «Se un gioielliere denuncia una rapina, nessuno andrà a chiedergli perché ha esposto i preziosi in vetrina o a dirgli che se l’è andata a cercare – ha detto Veltri nel corso della puntata -. Quando invece una donna denuncia violenze o abusi, ecco che si trova a dover rispondere sul perché era vestita in un certo modo o perché tornava tardi la sera. E noi siamo lì ad aiutarla e a darle sponda, sempre. Purtroppo, la violenza di genere nasce proprio da pregiudizi e stereotipi insiti nella nostra società».

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Nel corso della puntata il pensiero corre a un femminicidio che esattamente due anni fa ha sconvolto la Calabria, quello di Ilaria Sollazzo uccisa dall’ex compagno e padre di sua figlia.

Ma come fare per estirpare questo male che distrugge famiglie e getta nello sconforto intere comunità? La prevenzione sarebbe fondamentale ma, sottolinea Veltri, «in Italia siamo a zero. Sono le associazioni, ove possibile, a promuovere iniziative nelle scuole, ma non c’è nulla di sistematico o che parta dall’alto. Tutto è lasciato all’iniziativa delle singole realtà associative e ovviamente la situazione cambia da un territorio all’altro». In ogni regione, in ogni paese si fa quel che si può insomma. «In Calabria – dice ancora Veltri - abbiamo difficoltà a creare reti territoriali, nonostante il centro antiviolenza Lanzino di Cosenza sia molto attivo e sia uno dei soci fondatori di Di.re. Riusciamo a fare rete con associazioni e altri soggetti della società civile ma con le istituzioni si fa molta fatica». Altro punto dolente poi, le falle nel sistema di protezione delle donne: «Il tema della violenza deve essere al centro dell’agenda del governo. Servono investimenti. A partire dalla formazione delle forze dell’ordine che si occupano di questi casi», sottolinea la presidente di D.i.Re.

Dentro la Notizia ha poi registrato l'intervento dell'avvocato e docente universitario Cataldo Calabretta, che da tempo si occupa della tematica. È stato lui a sottolineare i passi in avanti fatti dal legislatore con l'introduzione di nuovi strumenti come, nel 2019, quello del codice rosso. E ancora, l'inserimento della querela irrevocabile e la maggiore attenzione ai reati spia. Ma non basta, i numeri aumentano e, sottolinea Calabretta, «a pagare sono i figli, che in un colpo solo perdono la mamma e il padre che si macchia di un tale delitto». 

È possibile riguardare l'intera puntata di Dentro la Notizia su LaC Play.