Il governatore della Calabria dedica un «pensiero alle donne israeliane e ucraine, a coloro che scappano da guerre e carestie, alle vittime di violenze e femminicidi». Per la Princi: «Il percorso verso la parità non può e non deve bastare»
Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
«Buon 8 marzo a tutte le donne. A chi lotta quotidianamente contro ogni forma di discriminazione, a chi combatte per la libertà, a chi insegue giustizia ed equità, a chi vorrebbe semplicemente un mondo migliore. Il mio pensiero va alle donne israeliane, a quelle ucraine, a coloro che scappano da guerre e carestie, alle vittime di violenze e femminicidi». Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
«Buon 8 marzo alle dottoresse cubane - aggiunge Occhiuto - che con grande spirito di servizio stanno aiutando il sistema sanitario della Regione che governo, e a tutte le donne calabresi, straordinarie custodi delle nostre tradizioni, della nostra storia, delle radici che visceralmente ci uniscono alla terra nella quale siamo nati».
Princi: «Oggi il mio pensiero alle donne è un pensiero a tutta la comunità»
«Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti, recita l’articolo 1 della dalla dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, ma questo è soltanto l’inizio, perché la vera uguaglianza non coincide con l’omologazione, ma deve essere frutto di un processo educativo che parte dalle famiglie e si snoda attraverso la scuola e l’intera comunità, una battaglia tesa all’equità: un’azione sinergica di cui la politica deve esser promotrice attraverso azioni positive interdisciplinari e inter-istituzionali che, nel tutelare le donne, tutelino l’intera società». A scriverlo in una nota la vicepresidente della Regione Giusy Princi.
«In questa giornata, il mio pensiero alle donne è un pensiero a tutta la comunità, donne e uomini, ed ai valori che ne sono alla base, perché sono fermamente convinta che soltanto garantendo alle donne la libertà di esprimersi pienamente in ogni ambito, unitamente all’accesso ai posti di responsabilità, avremo un mondo più sicuro, più giusto, più inclusivo e più prospero. Negli ultimi decenni abbiamo assistito a un’evoluzione significativa del ruolo delle donne in vari campi, dalla politica alla scienza, dall’economia alla cultura. Le donne, supportate da una politica europea e nazionale in divenire, grazie all’acquisizione di maggiore consapevolezza e strumenti di tutela, hanno dato luce al loro straordinario valore, essendo le prime promotrici di loro stesse. Un percorso, quello verso la parità, segnato da una ricca evoluzione normativa, che però non può e non deve bastare».