«Piangevano come disperati, come bambini». È quanto hanno raccontato passanti e gli stessi uomini dell’Anas (guidati dal capo cantoniere Nicola Defina) che questa mattina, intervenuti nei pressi del ponte San Francesco, a Pizzo hanno salvato nove cuccioli di cane abbandonati in tre secchi. I piccoli, spaesati, versavano in precarie condizioni igieniche. Rischiavano di morire di stenti oppure, una volta liberi, di finire sotto qualche auto di passaggio.

La mobilitazione per soccorrerli è stata rapida. Sul posto sono giunti anche i carabinieri e la polizia. A filmare tutto, Gianfranco Schiavone presidente del comitato “Gente di mare”. Un cucciolo è stato adottato da una donna, intenerita dalla scena. Gli altri sono stati momentaneamente trasferiti nei locali del Comune di Pizzo. Verranno accolti in canile in attesa di una famiglia in grado di amarli per il resto della loro vita. Quello avvenuto nella città napitina è solo l’ennesimo atto di inciviltà perpetrato ai danni degli animali. Le mancate sterilizzazioni dei cani padronali e gli abbandoni di cucciolate sgradite alimentano il randagismo. Una piaga che continua a imperversare in ogni angolo della provincia vibonese e non solo.