Tropea ha preso il largo. Non stiamo parlando dell’affascinante Perla del Tirreno, ma della tartaruga rinvenuta a ottobre scorso sulla spiaggia del centro costiero, quasi in fin di vita per via di una matassa di filo da pesca aggrovigliato nello stomaco.

Affidata per le cure del caso al Centro recupero animali marini di Montepaone, la Caretta caretta, ribattezzata con il nome della città d’Ercole, è tornata nel suo ambiente naturale in occasione di Spiagge e fondali puliti, il tradizionale appuntamento organizzato dal circolo Legambiente di Ricadi, in collaborazione con il Comune di Tropea e l’Istituto d’istruzione superiore.

I consigli dell’esperta

Un sabato mattina all’insegna della sensibilizzazione dei giovani studenti ritrovatisi all'ombra di Santa Maria dell’Isola anche per ripulire il litorale dai rifiuti che sempre più frequentemente vengono abbandonati, mettendo a repentaglio l’intero ecosistema marino: «Le tartarughe ingurgitano tutto quello che si trovano davanti – ci spiega Stefania Giglio del Centro di recupero di Montepaone -, quindi capita spesso che pezzi di plastica e ami finiscano nello stomaco con conseguenze letali. Se doveste rinvenire qualche esemplare in difficoltà – mette in guardia Giglio – non tirate i fili che sporgono dalla bocca o dalla cloaca, ma avvisate subito le autorità che procederanno all’intervento. E, soprattutto, non abbandonate i rifiuti in spiaggia».

Il report di Legambiente

Un appello raccolto da centinaia di giovani che, sacchetto alla mano, hanno recuperato il risultato di un’abitudine dura a morire. Il report Beach litter di Legambiente rivela, infatti, che in Italia, ogni cento metri di spiaggia, si possono trovare quasi mille rifiuti: «Queste giornate sono importanti per educare i ragazzi a un maggiore rispetto dell’ambiente – illustra Franco Saragò, presidente del Circolo Legambiente di Ricadi –, ma anche per il nostro territorio che vive di turismo. E la rinascita della tartaruga Tropea rappresenta quella della nostra zona».

Il ruolo dei giovani

Grande entusiasmo anche da parte del dirigente dell’Istituto superiore, Nicolantonio Cutuli: «Dove c’è salvaguardia dell’ambiente ci sono sempre i nostri studenti che hanno adottato e curato a distanza la tartaruga tornata oggi nel suo habitat: per i ragazzi una grande soddisfazione che denota una ancor più grande sensibilità», ha concluso Cutuli.