Ci sono 40 anni, e oltre, di storia nelle sue mani, nei suoi sorrisi e anche nelle sue sigarette. Una storia a tinte rossoblù. Una storia che ha legato a lungo Carlo Sposato e la Vibonese. Definirlo massaggiatore è in realtà dire poco, perché il buon Carlo è stato molto di più e non solo per aver salvato, almeno un paio di volte, la vita di un calciatore rossoblù. Queste sono solo medaglie aggiuntive, che lui non ha mai rivendicato, perché è stata la cosa più naturale che potesse fare. Adesso è arrivato il momento dei saluti anche per Carlo Sposato “nell’ottica di un naturale e doveroso ricambio generazionale” scrive il club, che poi ne decanta “la professionalità e la grande umanità” riconosciuta da chiunque, concludendo con i ringraziamenti di rito.

La Vibonese per Carlo Sposato è stata una seconda casa, quella per la quale ha trascurato famiglia e affetti. Custode di mille segreti, complice di tante confessioni, in grado puntualmente di strappare un sorriso e di risolvere ogni problema di natura sanitaria, molto meglio e molto più di un medico. Quindi altro che “semplice” massaggiatore! Mai una parola fuori posto, mai una polemica, sempre sorrisi e tanto rispetto, anche per la stampa, con i cronisti spesso coinvolti dal suo sarcasmo, dalle sue battute, dal suo modo di saper prendere la vita con il buonumore.

Ha risolto davvero tanti problemi alla Vibonese e ai suoi calciatori. Ne ha curati e guariti tantissimi. Bastava fargli un minimo accento al sintomo accusato, che subito arrivava la soluzione. Quante terapie, quanti consigli. Quante corse sui campi per arrivare a soccorrere il calciatore infortunato. Uno scatto dei suoi, senza accusare il colpo, nonostante le sigarette! Farà un certo effetto non vedere “Zio Carlo” nel suo regno, quella infermeria nella quale gli aneddoti e i racconti si sono sprecati in questi anni. È stato l’angolo più bello della Vibonese, perché arricchito dalla presenza, dai sorrisi e dalle parole di una persona solare, alla quale è stato facile affezionarsi e volergli bene.

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