La preoccupante crisi climatica e quella energetica richiedono soluzioni immediate per invertire una rotta sempre più fuori controllo. Spazio quindi a strumenti innovativi che possano portare all’obiettivo della transizione energetica.

Sono infatti in continua crescita i Comuni calabresi che si rivolgono agli esperti dell’Unical per ricevere supporto circa la costituzione delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer), una vera e propria forma di cooperazione per la produzione di energia.

Un progetto, quello partito dall’ateneo calabrese, che è stato illustrato a Bovalino nel corso di una conferenza promossa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Maesano e che ha visto gli interventi degli ingegneri e professori dell’Unical Daniele Menniti e Nicola Sorrentino (esperti di sistemi elettrici per l’energia) oltre che la partecipazione della cittadinanza. 

«Per quanto riguarda le Comunità energetiche rinnovabili - ha spiegato Menniti, ordinario di Sistemi elettrici per l’energia all’Unical - possiamo dire che ci sono alcuni soggetti (amministrazioni pubbliche o anche privati) che hanno la possibilità di realizzare degli impianti che producono energia (fotovoltaici normalmente), una parte di questa energia la utilizzano per loro e l’eccedenza che vendono in rete può essere condivisa con altri cittadini che magari non hanno la possibilità tecnica o economica di realizzare gli impianti fotovoltaici. Questi cittadini se usano intelligentemente l’energia che viene prodotta hanno diritto ad un incentivo statale».

Per quanto riguarda i vantaggi dei Comuni nell’intraprendere questo tipo di percorso, Menniti ha spiegato: «Con i prezzi dell’energia attuale un ente comunale che realizza un impianto fotovoltaico può cedere l’energia in rete e quindi avere la possibilità di rientrare dall’investimento in 2 o 3 anni; spesso i Comuni per poter realizzare gli impianti hanno anche provvidenze economiche che non sono derivanti dalle casse comunali ma per esempio da fondi Pnrr o altri fondi e quindi il vantaggio è enorme, l’energia che vendono è ben remunerata, può essere condivisa con i cittadini, questi cittadini contribuiscono a dare incentivi alla stessa comunità e questo significa ridurre i costi energetici per l’intera collettività».

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