Bruxelles – Quanto pesa la volontà popolare sulle decisioni che autorizzano ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi finalizzata alle trivellazioni del Mar Jonio? A stare agli atti del Ministero dello Sviluppo Economico, meno di zero!
In Italia succede anche questo, il Ministero chiede sì preventivamente parere agli enti locali della costa ionica calabrese, questi, tutte eccetto due che non lo hanno formulato, esprimono parere contrario alle trivellazione lungo le loro coste. Un parere che per il Ministero non ha alcun valore visto che concede comunque il permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi (convenzionalmente denominato DR74AP) nelle acque dello Jonio.


Tutto ciò accade nonostante la Convenzione di Aarhus preveda la partecipazione del pubblico ai processi decisionali, convenzione poi richiamata dalla direttiva 2013/30/UE, la quale contempla che al pubblico sia fornita tempestivamente la possibilità effettiva di partecipare al processo decisionale e, ove la partecipazione del pubblico non sia stata posta in essere, gli Stati membri debbono garantire la possibilità del pubblico di formulare osservazioni e pareri prima che siano adottate decisioni sull'autorizzazione dell'esplorazione e in tal caso sono tenuti in debita considerazione gli esiti della partecipazione del pubblico.
Principi ovvi per delle attività talmente invasive e devastanti come le trivellazioni in mare che non meriterebbero neanche di essere codificati per quanto dovrebbero essere scontati per uno Stato che si definisce democratico.
Invece in Italia accade che si attribuisce più potere alle lobby delle compagnie private che al parere contrario delle popolazioni interessate alle operazioni di estrazione in mare di idrocarburi, parere espresso per mezzo delle rispettive amministrazioni comunali Comuni.

 


A cosa sono serviti i NO alle trivellazioni gridati in ogni occasione di incontri, dibattiti, assisi comunali e delibere di giunta dei comuni di Cassano allo Jonio, Rossano, Amendolara, Corigliano Calabro, Calopezzati e Villapiana. Il Governo ad oggi non ha ancora messo in piedi un piano energetico valido per l’Italia, un piano che si basi sulle energie rinnovabili. Continua invece a investire nei combustibili fossili.
Si è creato un netto distacco istituzionale fra governo centrale - quello dalle larghe intese - e i Comuni, vera espressione delle decisioni popolari.


Il decreto autorizzativo per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel Mar Jonio presenta infinite criticità, quella del diniego della partecipazione del pubblico è solo la più evidente e politicamente dolorosa.
Per quel che mi riguarda questo è solo l’inizio della nostra ferma opposizione!