Il deputato di Fratelli d'Italia ha presentato un’interrogazione sull’area lametina ai ministri dell'Interno, dell'Ambiente e della Salute: «Incidenza tumorale nell'area circostante sopra la media nazionale»
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La necessità di avviare lo sgombero del campo rom di località Scordovillo a Lamezia Terme e la successiva bonifica dell'area è stata portata all'attenzione del Governo nazionale dal vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Wanda Ferro, che ha rivolto una interrogazione ai ministri dell'Interno, dell'Ambiente e della Salute.
Wanda Ferro ha ricordato al governo che «il campo rom di Scordovillo esiste da 40 anni ed è tra i più grandi del meridione e certamente il più invasivo della provincia di Catanzaro. Le inchieste della magistratura - ha evidenziato Wanda Ferro nella sua interrogazione - hanno mostrato che all'interno del campo si compiono diversi reati ambientali, quali l'abbandono e lo smaltimento di rifiuti, realizzati anche sotto forma di incendio, costanti e sistematici nel tempo. Un decreto di sgombero del campo rom datato 18 marzo 2011, emesso a seguito delle indagini delegate dall'allora procuratore capo di Lamezia Terme ai Carabinieri, attesta che “l'autorità giudiziaria ha motivato il provvedimento del sequestro basandosi sul fatto che la situazione emersa dalle indagini rappresenta oramai un'autentica emergenza umanitaria ed ambientale al contempo, da affrontare unicamente con lo sgombero immediato e la bonifica dell'area interessata dal campo Rom”».
L’onorevole ha ricordato ancora come «lo scorso mese di giugno, la Procura di Lamezia Terme è dovuta nuovamente intervenire sul campo rom disponendo 5 arresti e 34 divieti di dimora nel Comune di Lamezia Terme oltre che il sequestro di una società specializzata nel trasporto di rifiuti, nell'ambito di una attività investigativa che ha portato a contestare, a vario titolo, i reati di furto aggravato, attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, discarica non autorizzata, inquinamento ambientale e violazione di sigilli; l'attività investigativa ha accertato, infatti, che, in assoluta violazione delle norme ambientali, all'interno del campo rom venivano lavorati rifiuti i cui scarti venivano successivamente sversati lungo la via d'accesso all'accampamento dove periodicamente, date le considerevoli dimensioni che raggiungeva la discarica abusiva, venivano dati alle fiamme. La combustione dei rifiuti ha causato, stando a quanto riferito dall'agenzia ambientale regionale Arpacal, un importante inquinamento del suolo con possibile interessamento della falda acquifera nonché pericoli per la salute pubblica stante la notevole quantità di diossina sprigionata».
Il deputato di Fratelli d'Italia ha quindi evidenziato come «lo studio delle condizioni di salute dei residenti nella provincia di Catanzaro, in relazione all'inquinamento ambientale, rivela dati preoccupanti: si registrano, infatti, elevati tassi di mortalità, incidenza oncologica e ricoveri ospedalieri, e una maggiore incidenza, nell'area di Lamezia Terme, rispetto alla media regionale, di tumori alla prostata e di leucemia mieloide cronica».
Per questo l'on. Wanda Ferro ha chiesto al ministro Salvini «quali iniziative urgenti intenda assumere per disporre il progressivo sgombero del sito attese le questioni di ordine pubblico derivanti dalla presenza del campo rom a ridosso dell'ospedale e della linea ferroviaria»; al ministro dell'Ambiente «quali provvedimenti per la bonifica della discarica abusiva che si è venuta a creare all'interno del campo rom nonché per l'accertato inquinamento delle matrici ambientali, così come verificato da Arpacal»; al ministro della Salute «quali iniziative urgenti per monitorare lo stato di salute dei cittadini lametini e per dotare le strutture ospedaliere lametine delle risorse umane e strumentali necessarie per affrontare la grave situazione sanitaria che interessa il comprensorio».
Infine l'on. Ferro a chiesto ai ministri «a quanto ammontino le risorse finanziarie destinate, a vario titolo, allo sgombero del campo e al reinserimento della comunità in strutture idonee e a che stato sia la relativa attuazione».