È quanto emerge dal rapporto dell'Arpacal che sottolinea come ancora manchino all'appello 28 comuni. Maglia nera per Reggio Calabria
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È cresciuto del 20% il totale dei comuni calabresi che fanno la raccolta differenziata e che sono presenti sul periodico report che il Catasto regionale rifiuti dell’Arpacal, l'agenzia regionale per l'ambiente, pubblica a cadenza annuale.
Da 297 comuni nella prima edizione del novembre scorso, infatti, l’Arpacal ha potuto integrare la presenza di altri 73 comuni, portando il totale dei comuni censiti a 376 su 404, con un valore complessivo che sale dal 73 al 93 per cento sul totale.
Se il valore dei comuni è sensibilmente salito, quello della differenziata totale cresce, ma non con la stessa tendenza, passando dal 42,90% al 45,3%.
I dati per provincia
Nelle province il dato cresce con lo stesso trend: Catanzaro passa dal 48,74 al 51,53, mentre Cosenza sale dal 54,84 al 56,78; Crotone sale dal 26,25 al 27,88 per cento, Reggio Calabria dal 34,76 al 37,12 e Vibo Valentia dal 30,39 al 33,41%.
«C’è purtroppo da registrare - sottolinea l'agenzia - il perdurare dell’assenza di ventotto comuni, pari al 7% sul totale delle amministrazioni comunali calabresi». Questa carenza è particolarmente visibile in provincia di Reggio Calabria, dove continuano a mancare all’appello 19 comuni (Antonimina, Bagaladi, Benestare, Bova Marina, Camini, Candidoni, Cardeto, Careri, Casignana, Caulonia, Ciminà, Laureana di Borrello, Martone, Platì, Roccaforte del Greco, Sant’Alessio in Aspromonte, Samo, San Giovanni di Gerace, San Procopio), mentre in provincia di Cosenza sono ancora “out” 6 comuni (Aieta, Albidona, Castroregio, Nocara, Plataci, Verbicaro); due in provincia di Crotone (Castelsilano e San Nicola dell’Alto) ed uno in provincia di Vibo Valentia (Zaccanopoli). La provincia di Catanzaro non ha, invece, Comuni mancanti.
C’è, infine, da registrare che la popolazione che abita in questi 28 comuni “assenti” è pari a circa il 2% del totale dei residenti in Calabria, incidendo comunque in maniera marginale sui dati complessivi emersi dal report.
«Occorre lavorare di più – ha commentato Pappaterra - affinché anche i Comuni mancanti possano rientrare alla prossima edizione del nostro report. Occorre, quindi, uno sforzo sinergico tra noi ed il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, magari integrando la regolamentazione del 2017 ed incentivando alla consultazione di banche dati nazionali, per affiancare le Amministrazioni comunali mancanti nel loro percorso di partecipazione a questo report».