La sensibilizzazione circa la necessità ormai indifferibile di ridurre la plastica che resta inutilizzata e che viene gettata, degradando i luoghi. Questa la mission dell’associazione PlasticFree che oggi celebra la sua giornata nazionale anche a Reggio Calabria, tra le 160 località coinvolte in tutta Italia. «Entro il 2050, secondo studi di settore, il peso della plastica negli oceani sarà superiore a quello dei pesci».

Lanciando questo allarme, Davide Arillotta, referente reggino dell’associazione, ha sottolineato la necessità di sollecitare l’opinione pubblica sul tema. Dopo il parco lineare Sud, la foce del Calopinace e la zona di Gallico, la pulizia odierna è avvenuta sulla spiaggia, che rievoca ricordi per nulla all’altezza dell’attuale stato di incuria, del Lido Comunale di Reggio Calabria.

Quantità importanti di plastica e multimateriale, molto vetro e rifiuti ingombranti di ogni genere, come sdraio e persino pneumatici, hanno riempito i camion Avr e decine di sacchi. «Accanto ad ogni albero c’è una montagna di spazzatura, vestiti, scarpe, sigarette e rifiuti di ogni genere. È quello che resta dopo mesi, anni di mancata attenzione. Non capiamo come sia possibile che nessuno abbia fatto nulla fino ad oggi», ha evidenziato il giovane Mariano De Franco.

Altre tappe targate PlasticFree sulla via Marina Bassa e a Pellaro sono già in programma, sempre in collaborazione con l’associazione reggina Differenziamoci differenziando e di concerto con Comune reggino e Avr che fornisce sacchi, rastrelli e dispositivi di protezione individuale. «Stiamo lavorando per definire il programma fino a luglio ma l’intento è quello di non fermarsi. C’è tanto da fare e, fossimo anche una sola goccia, noi vorremmo esserci in questo oceano. Vogliamo dare il nostro contributo di amore e impegno per la nostra città e per l’ambiente», ha spiegato Davide Arillotta, referente per Reggio Calabria di PlasticFree.

Si percepisce e si tocca con mano la motivazione che ha spinto in questadomenica mattina oltre un centinaio di persone, soprattutto giovani, ad esserci.
«Ho sentito l’urgenza di seguire questo movimento bellissimo e di essere qui oggi perché sono preoccupata. Stiamo arrivando ad un punto critico in cui l’ambiente e noi che lo viviamo siamo troppo a rischio», ha sottolineato la giovane Sara Speranza.
«È un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica e per fare comunità su un tema importante. Abbiamo molto bisogno di momenti come questo», ha dichiarato Simone Gatto, in spiaggia con guanti e rastrello insieme alla sorella Serena.
«Siamo qui perché ci teniamo, perché amiamo questo posto, le nostre spiagge e il nostro mare. Sappiamo che questo è un piccolo passo ma vogliamo compierlo e proseguire. Non ci fermeremo», ha concluso la giovane Serena Gatto.