Il Comune ha distribuito ai fumatori portacenere speciali che consentiranno di conferire le cicche. Previsto un premio per chi farà più consegne di materiale inquinante
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C’è un progetto, per ora unico in Calabria, che punta al riciclaggio spinto del materiale inquinante contenuto nei mozziconi di sigarette. È nata una start up, si chiama Snuffit – fondata da Ulf Nygren, un designer finlandese che ha scelto come seconda patria i monti calabresi del Reventino – che ha trovato una collaborazione esclusiva con il comune di San Ferdinando. «Il problema ha numeri drammatici – chiarisce l’assessore Luca Gaetano – posto che almeno il 70 % dei mozziconi finisce nell’ambiente, lo inquina, e basti pensare che servono appena 2 cicche per avvelenare un litro d’aqua».
Il riciclo dei mozziconi
Una criticità molto sentita in questo piccolo centro balneare che, partendo da una situazione virtuosa nella raccolta differenziata dei rifiuti – il sistema qui viaggia in maniera stabile verso il 60% di materiale riciclato – ha coinvolto i commercianti e i fumatori. «Dentro i locali e nei negozi – prosegue l’amministratore – abbiamo collocato dei cilindri contenenti dei portacenere chiusi e senza rilascio di odori, comodi da portare in tasca o in borsa. Il cliente potrà prenderlo e riconsegnarlo pieno, sarà poi cura dell’esercente consegnarcelo perchè Snuffit possa conferire i mozziconi che possono diventare una preziosa materia prima come la cellulosa».
San Ferdinando città capofila
C’è entusiasmo nell’accoglimento del progetto, poiché il portacenere portatile diventa anche un gadget pubblicitario e per incentivare i fumatori è stato previsto un simpatico concorso. «Ogni dieci portacenere pieni consegnati – aggiunge Gaetano – si avrà diritto ad un premio e il modo come calcolare queste consegne è semplice: esiste un codice a barra che cataloga le consegne». San Ferdinando è capofila ma gli organizzatori hanno un obiettivo ambizioso. «Allargare a tutta la Calabria questo esperimento che unisce economia circolare e salvaguardia ambientale – conclude l’assessore – e fare in modo che da qui a 18 mesi questa realtà venga esportata nel resto d’Italia».