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Passeggiare in bici sulle piste ciclabili di Crotone è un'impresa, non tanto per lo sforzo fisico ma per un puro fattore tecnico. Dalle periferie al centro città, passando per il lungomare, il percorso dedicato alle due ruote presenta delle enormi criticità: buche – con tanto di interi blocchi di mattoncini assenti – smottamenti e dislivelli fanno da padrone in troppi punti. Ciò, inutile sottolinearlo, rappresenta un serio pericolo per l'incolumità dei corridori amatoriali, un “esercito” sempre più in crescita devoto alla mobilità sostenibile.
Queste criticità le ha sollevate varie volte l'associazione Ciclofficina Tr220, una realtà fondata nel 2014 che si occupa della mobilità sulle due ruote e gestisce, o almeno dovrebbe, il park'n'ride pubblico di Crotone. «Le criticità sono molte – ha dichiarato ai nostri microfoni il vicepresidente dell'associazione Giuseppe Scali – da un punto di vista etico-morale basterebbe semplicemente avere un po' più di cura e attenzione nei confronti di un'utenza che spesso viene considerata secondaria, e invece sono in molti a percorrere la ciclabile. Da un punto di vista normativo, basterebbe applicare la legge: esiste una normativa, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 gennaio ed entrata in vigore 15 febbraio 2018 (legge 11 gennaio 2018 , n. 2 . Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica n.d.r.), che obbliga i Comuni ad adottare piani specifici per la tutela della percorribilità ciclabile, per promuovere l'utilizzo della bicicletta, e per valorizzare i percorsi cicloturistici. Sempre queste legge dice che entro sei mesi dall'entrata in vigore del provvedimento, vanno adottati i Piani per la Mobilità Urbana che rientrano nella più generale Piano dei Trasporti».
«L'uso della bicicletta nel nostro territorio si sta espandendo – continua il vicepresidente di Ciclofficina – chiaramente, se non siamo messi nelle condizioni di poter utilizzare la bici in modo sicuro, questo disincentiva le persone ad usarla. Non dimentichiamo che i primi utilizzatori sono i bambini che, tramite questo mezzo, scoprono la libertà; per cui, preoccupiamoci soprattutto della loro sicurezza». «Il percorso non va rifatto – conclude Scali – ma, sia il tratto su via Gioacchino Da Fiore che il tratto sul lungomare, presentano delle criticità ovvie: parliamo di una ciclabile che è quasi maggiorenne e i sanpietrini sono saltati e le radici degli alberi stanno uscendo fuori. Chiaramente va fatta manutenzione».
Come detto, l'associazione Ciclofficina Tr220 è anche il gestore del servizio di park'n'ride pubblico della città di Crotone, il quale è ancora fermo con le quattro frecce. L'inaugurazione doveva avvenire a fine aprile, ma ancora cavilli burocratici stanno rallentando la partenza: prima il problema risolto dell'energia elettrica, adesso il mancato attacco alla rete idrica. In tutto questo le biciclette sono custodite all'interno della sede dell'associazione, ci sarebbe una mancanza di comunicazione tra dirigenti e assessori all'interno del Comune su come muoversi sulla faccenda, e l'estate è alle porte, con tanto di servizi carenti per i turisti, ai quali si potrebbero offrire dei percorsi ad hoc per far scoprire le bellezze cittadine.