Tiene ancora banco la situazione mare sporco in alcune aree della costa tirrenica. Nella giornata di Ferragosto alcuni villeggianti di Torremezzo hanno pubblicato sui social delle foto allarmanti che vedono, a loro dire, lo sversamento diretto dei reflui non depurati dell'impianto comunale, in un torrente che, ovviamente, sversa a sua volta in mare, mentre il sindaco di Nocera Terinese ha annunciato la richiesta di risarcimento danni contro i comuni del cosentino posti a nord del proprio territorio che, a dire dell'amministrazione comunale, sono responsabili degli sversamenti che lambiscono le coste del litorale tirrenico catanzarese.

 

Il consigliere regionale interviene con una nota: «Questa situazione non è tollerabile, sono al fianco dei villeggianti della costa tirrenica, come Regione abbiamo stanziato, a maggio scorso, sei milioni di euro in favore dei comuni rivieraschi e ci siamo messi a disposizione per collaborare con loro. Quello che si sta verificando è però raccapricciante e non si può aspettare oltre per porre rimedio. Già a settembre scorso abbiamo chiesto al Prefetto di collaborare con la Regione per individuare le criticità e risolverle ma, a quanto pare, qualcosa non ha funzionato. Ora - continua - in questa situazione emergenziale chiediamo a tutti i comuni di rendersi disponibili al fine di aprire subito un tavolo con l'Assessore Regionale all'ambiente, le Capitanerie di Porto e la Prefettura per porre rimedio a questa situazione».

 

Il mare splendido e perlopiù pulito del Tirreno cosentino soffre della devastazione edificatoria degli anni 70, alla quale non è mai seguita una politica di collaborazione fra le amministrazioni per consorziare trattamento e smaltimento delle acque reflue di quel territorio. Sporadicamente, poi, sono stati oggetto di cronaca eventi come quello di ieri a Torremezzo, oppure altri che hanno visto l'irresponsabile atteggiamento di alcune ditte di autospurgo, poi perseguire penalmente; ancora oggi desta preoccupazioni, e più di una leggenda, il vistoso fenomeno che ogni giorno vede penetrare in mare, in agro del comune di Paola (nei pressi della casa circondariale) una lunga scia marrone forse proveniente dalle lavorazioni di una vicina cava con relativo torrente.

 

Da queste e altre problematiche parte l'appello dell'on. Giudiceandrea: «Tutto ciò deve immediatamente essere oggetto di studio fra gli enti preposti al fine di individuare le esatte cause ed eliminare definitivamente ogni problema.

 

Se città come New York, che contano decine di milioni di abitanti, possono vantare di aver affrontato e risolto il problema dell'inquinamento del mare prospiciente il proprio territorio, non vedo perché - prosegue il consigliere regionale - una zona in cui poche decine di migliaia di turisti arrivano per due mesi l'anno, debba presentare questa situazione paradossale quanto scandalosa.
Il mare in Calabria, e specialmente lungo il tirreno, non è sempre sporco, è vero, ma basta una giornata come quella di ieri per mandare in fumo anni ed anni di turismo. E' inutile continuare a mettere la testa sotto la sabbia, il problema va affrontato e risolto».