Un appello al Ministro degli Interni, Matteo Salvini, al capo della Procura di Catanzaro, Nicola Gratteri, e al Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, per chiedere di conoscere in modo esplicito «e senza raggiri, come mai ancora non vengano liquidati i fondi destinati ai cittadini calabresi che si trovano in grave difficoltà per i danni subiti dal maltempo che ha colpito la Calabria nei mesi di gennaio e febbraio 2009? Ed inoltre, come mai non si dà pratica attuazione alle Ordinanze di Protezione Civile ed in particolare alle O.P.C.M. n° 3734/2009 e 3741/2009?». È quanto si chiede il Comitato Difesa Consumatori, tramite il responsabile Pietro Vitelli, nel giorno del decimo anniversario dei drammatici eventi che segnarono in modo indelebile la Calabria.

Piogge e venti mortali

Il 27 gennaio 2009, lungo il tratto autostradale in prossimità dello svincolo di Rogliano, un gruppo di giovani sportivi trovò la morte a causa di una frana che raggiunse e invase improvvisamente la carreggiata. Gli smottamenti continuarono lungo tutta la costa tirrenica, in particolare lungo la ss 18 all'altezza dei Comuni di Belvedere Marittimo e di Cetraro e in diverse zone dell’entroterra Cosentino, causando danni mai quantificati.

«A nulla valsero gli interventi immediati della Protezione Civile e  dei Vigili del Fuoco - dice ancora Vitelli - atteso che, il protrarsi degli eventi atmosferici per giorni, per ragioni di sicurezza indusse i sindaci dei Comuni interessati dal maltempo ad allontanare con ordinanze municipali i vari nuclei familiari, i quali vennero sistemati in alloggi di fortuna o negli alberghi posti nelle immediate vicinanze».

L'appello del Comitato Difesa Consumatori

«Nonostante le nostre continue sollecitazioni rivolte alla Regione Calabria, in questi dieci anni nessuno si è degnato di dare una risposta su come siano state utilizzate le somme stanziate per riparare i danni causati dalle calamità», dice ancora Vitelli. Così, prova a lanciare l'ennesimo appello: «Chiediamo al Ministro Salvini di mettere a disposizione i funzionari del suo dicastero affinché siano loro a chiedere lumi alla Regione Calabria. Al Procuratore Gratteri, invece, rivolgiamo l'invito di voler fare luce sull'intera vicenda».