Sugli incendi boschivi si va avanti spediti sul fronte delle investigazioni sul piano dell’innovazione tecnologica. È stato questo uno dei segmenti trattati nel corso di un convegno tenuto a Corigliano Rossano in cui si è discusso anche del dissesto idrogeologico delle ragioni dello spopolamento delle aree interne. E, ancora più importante, della gestione dell’intera area  boschiva affidata al comune di Corigliano Rossano che potrà produrre, mediante la costituzione di una società municipalizzata, numerosi posti di lavori. Il convegno, organizzato dall’associazione “Le Aquile” che opera nel settore della protezione civile, ha avuto come titolo “L’assetto idrogeologico e le risorse boschive”.

All’incontro ha preso parte il tenente colonnello del comando provinciale di Cosenza Angelo Roseti che ha risposto ad alcune domande giunte dalla platea relativamente al capitolo degli incendi boschivi. «Le cause degli incendi non sono note nella loro totalità», ha affermato il graduato, il quale ha sottolineato come gli interventi del legislatore, che negli anni ha disposto alcuni vincoli proprio al fine di scongiurare il pericolo “incendi”, non si sia rivelato esaustivo se si considera che il tema è ancora di estrema attualità.

«Abbiamo fatto grossi passi in avanti rispetto alla tecnologia per individuare i responsabili ma abbiamo fatto pochi passi in avanti per capire le reali motivazioni alla base degli incendi». Molte inchieste giornalistiche hanno ipotizzato che vi sia un collegamento con gli appalti del servizio svolto dai canadair e gli elicotteri utilizzati per le operazioni di spegnimento: «Sono cose che ho sentito molte volte in televisione, conclude Roseti, ma sul fronte delle indagini non mi sembra abbiamo mai trovato riscontri concreti». Tra gli argomenti trattati durante la serata la recente assegnazione delle aree boschive al comune di Corigliano Rossano. «Si tratta di una grande e straordinaria occasione per l’ente comunale, afferma Ernesto Borromeo- volontario dell’associazione Le Aquile, che potrà costituire delle società municipalizzate per la pulizia e manutenzione dei boschi. Abbiamo presentato un progetto, continua Borromeo, che prevede l’assunzione non solo di operai ma anche di boscaioli, potatori, guide turistiche, ragionieri, agronomi, forestali, per gestire direttamente i boschi, anche non comunali. Purtroppo i politici a cui abbiamo consegnato il progetto non lo hanno neanche letto».