Sono ormai più di trent’anni che l’area del torrente “Novito” al confine tra i comuni di Locri e Siderno è letteralmente invasa da cumuli di rifiuti di ogni tipo. Risalendo lungo gli argini si fa sempre più consistente il degrado che deturpa l’ambiente tra carcasse di elettrodomestici, pneumatici, scarti di lavorazione per edilizia, plastica e mobili vari, oltre che materiali altamente nocivi per la salute, come l’amianto delle lastre di fibrocemento "eternit”. Una situazione che la presidente dell’Osservatorio sui rifiuti di Siderno Maria Rosaria Tino spiega di aver denunciato innumerevoli volte nel corso degli anni alle autorità giudiziarie, senza però trovare risposte risolutive della problematica.

«Da sei anni a questa parte l’Osservatorio sta denunciando in continuazione, da trentacinque sto denunciando io personalmente - spiega Maria Rosaria Tino -. Non solo la situazione non è migliorata negli anni, ma è decisamente peggiorata. In questi torrenti buttano praticamente di tutto, poi quando ci sono le piogge il torrente che fa? Chiaramente prende e porta a mare». Non soltanto l’inquinamento marino, l’accumulo di rifiuti per diversi chilometri sull’area del torrente e la fitta vegetazione che li ospita pone anche il rischio di alluvioni. Per non parlare dei continui incendi che costringono i cittadini a barricarsi in casa.

«Qui ogni sera e ogni mattina presto c’è un incendio - continua la presidente Tino - tutto quello che si brucia: piante, elettrodomestici, eternit, noi lo respiriamo tutti i giorni. Siamo circa 1500/2000 persone in tutta questa zona; tra l’altro proprio in questa zona c’è una grossa concentrazione di persone che sono state colpite da patologie tumorali. Ora, che la colpa sia di questa situazione o di altro, resta il dato di fatto che ce ne sono». 

Un rimpallo di competenze di fatto ostacola la possibilità di un intervento che possa definitivamente ripristinare la normalità di un luogo diventato invivibile, una terra di nessuno ma insistentemente abusata da molti. «Questa strada che costeggia il torrente non esiste su nessuna mappa cittadina, di fatto non è del comune di Siderno né, tantomeno, del comune di Locri. Questa strada è stata realizzata su terreno demaniale ed il demanio deve risponderne, dando la competenza a chi vuole, non ci interessa. Quello che ci interessa è che ci tolgano da questa situazione».