In una nota congiunta Legambiente, Wwf e Lipu «si augurano che la giunta, nell'interesse della collettività, voglia adottare modalità di coinvolgimento effettive della società civile»
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«Corre l'obbligo di effettuare una precisazione a margine delle notizie apparse in merito alla prima riunione operativa tenutasi alla Cittadella regionale ieri e presieduta dall'assessore regionale all'Agricoltura e alla Forestazione Gianluca Gallo che riportano la generica presenza delle "associazioni di volontariato". Legambiente, WWF e Lipu, le principali associazioni ambientaliste della regione non erano presenti a quello che è stato definito un "vertice operativo"». È quanto si afferma in una nota congiunta delle tre organizzazioni ambientaliste.
«Le prime due associazioni per non avere neppure ricevuto la email di convocazione, inviata per posta ordinaria ad un indirizzo errato e la terza per avere ricevuto l'invito venerdì 28 gennaio 2022, senza alcun preavviso che ne consentisse la presenza».
«Pertanto, tramite pec inoltrata in data 31 gennaio - è detto nella nota - le associazioni, nel rendere note alla Regione queste circostanze, a fronte dell'estrema importanza del tema per l'intero territorio regionale e dell'elevato interesse a partecipare alla riunione con la finalità di fornire il proprio concreto apporto, hanno chiesto alla Regione un rinvio della riunione e comunque l'individuazione di altra data ad hoc per la loro convocazione con invito a comunicare la relativa data con un adeguato e congruo anticipo al fine di poter garantire la necessaria presenza».
«Ora il prossimo step della riunione avvenuta il primo febbraio - riporta ancora il testo - definita dalla stampa "vertice operativo" sarà la stesura del piano attuativo della forestazione per il 2022 e quindi del Piano antincendi boschivi 2022. Le associazioni ambientaliste si augurano che la Regione, nell'interesse della collettività, voglia adottare modalità di coinvolgimento effettive della società civile per giungere a soluzioni concrete di problematiche gravi come quelle degli incendi boschivi evitando i tanti errori del passato che hanno lasciato tracce ancora brucianti nel territorio e nell'anima dei calabresi».