Grande partecipazione ai Laghi di Sibari per “Underworld”, l'iniziativa messa in piedi dal Circolo Legambiente di Corigliano Rossano, in collaborazione con Legambiente Calabria, l’Associazione Italiana Sicurezza Ambientale - Nucleo Nazionale Sommozzatori (Aisa), con il patrocinio del Comune di Cassano allo Ionio e l'adesione della Associazione Laghi di Sibari, della Lega Navale, sezione Laghi di Sibari e sezione Mirto, del Wwf e della Lipu. Presenti anche l'associazione nazionale Protezione Animali Natura e Ambiente e la Polizia ecozoofila.

«Legambiente torna nei Laghi di Sibari – ha detto la presidente Anna Parretta- dopo il monitoraggio effettuato a settembre, con una iniziativa di pulizia dei fondali nell'ambito della campagna "Puliamo il mondo", che ha registrato decine di eventi in tutto il territorio regionale. Abbiamo voluto porre elementi di attenzione e riflessione su uno dei luoghi calabresi a più alta vocazione turistica e sul grave problema delle plastiche abbandonate sui fondali. In particolare, per quanto riguarda le reti utilizzate in miticoltura,  negli scorsi  anni, le indagini di  Legambiente e diversi progetti sperimentali di Fishing for litter, hanno monitorato una quantità enorme di questo genere di rifiuti “pescati” nelle acque o ritrovati sugli arenili. La nostra associazione continua a chiedere l'approvazione della legge “SalvaMare” che consentirà ai pescatori il recupero dei rifiuti pescati accidentalmente ed il  corretto smaltimento. Continueremo a monitorare la situazione dei laghi di Sibari e di altri luoghi a rischio per tenere sempre alta l'attenzione sul rispetto e la tutela dell'ambiente e per garantire uno sviluppo turistico ecosostenibile». 

L'indagine effettuata dai sommozzatori

Ambientalisti e volontari hanno percorso lo specchio d'acqua dei Laghi sulle imbarcazioni degli armatori aderenti all'iniziativa, mentre i sommozzatori si sono immersi nelle acque per svolgere le operazioni di recupero e di monitoraggio. Paolo Palladino, presidente dell’Aisa, sezione di Satriano, ha dichiarato che «il gruppo dei sommozzatori ha perlustrato 100 metri quadri di fondale e recuperato alcuni materiali plastici, tra i quali anche pezzi di reti in materiale plastico. Osservati diversi granchi blu, specie non endemica ed invasiva. Purtroppo la visibilità era molto scarsa: 20/ 30 cm al massimo. Per la presenza di fango, in questa stagione non era possibile effettuare ulteriori indagini».