Mentre un attacco hacker cancella l'archivio dell'ufficio tecnico del Comune, tra i documenti in possesso dell'ente spunta una riunione della conferenza dei servizi da remoto, ma manca il verbale
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Ha contorni al limite del paradosso la vicenda legata ai cinque generatori che potrebbero sorgere sulle montagne a cavallo tra l’Aspromonte e le Serre: i nuovi documenti relativi al progetto continuano ad accumularsi, così come i pareri richiesti ai vari enti interessati dalla “Sky 23”, neo costituita srl costola del colosso norvegese delle rinnovabili Statkraft.
La pratica per l’allestimento di un nuovo parco eolico da costruire sul territorio del piccolo comune di Agnana, nella Locride, procede spedita, ma all’oscuro dello stesso Comune, visto che dell’iter burocratico attualmente in corso, in municipio non se ne sa praticamente niente. L’ultimo riferimento a cui l’amministrazione Cusato (insediata con la tornata elettorale del 2024) è riuscita a risalire, riguarda il 17 ottobre dello scorso anno. In quella data risulta infatti una riunione tra l’azienda e i vari enti interessati che si sarebbe svolta da remoto. Riunione di cui però non esiste, in Comune, un verbale che ne ripercorra i fatti salienti: in soldoni, nessuna informazione disponibile degli argomenti trattati, solo il freddo dato di un incontro su internet.
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Da quella riunione “misteriosa” l’iter ha continuato ad andare avanti e, nei mesi scorsi, negli uffici comunali del paese si sono accumulati una serie di documenti utili alla realizzazione dell’impianto. Prima, nel gennaio scorso, è stato il caso dei certificati di destinazione urbanistica (richiesti dalla Sky23 per le procedure propedeutiche agli espropri per la realizzazione delle torri e dei cavidotti che dovranno collegarle alla rete nazionale nel territorio del comune di Siderno), ora, storia di una manciata di giorni fa è il turno del parere favorevole che l’Ente nazionale per l’aviazione civile, ha rilasciato nei confronti del progetto, spedendone copia per conoscenza anche agli uffici del comune reggino, che del resto dell’iter burocratico tuttora in corso però, continua, paradossalmente a non saperne niente.
Il mistero dell'attacco hacker e dell'archivio dell'ufficio tecnico distrutto
Una vicenda ingarbugliata e che si è complicata anche a causa di un altro avvenimento che si è abbattuto sulla macchina amministrativa del paese. Nel luglio scorso infatti, uno strano attacco hacker ha distrutto l’intero archivio informatico dell’ufficio tecnico del comune. Un attacco duro che ha di fatto messo in ginocchio l’apparato tecnico dell’ente che ora è costretto a ricostruire una per una e tra mille difficoltà tutte le pratiche relative all’area tecnica, parco eolico compreso.
Una storia surreale e che richiama le paure che una trentina di sindaci (tra cui lo stesso primo cittadino di Agnana) avevano messo nero su bianco in una lettera aperta in cui denunciavano l’attacco speculativo delle multinazionali delle rinnovabili al territorio calabrese, sottolineando come «la transizione energetica che si è avviata in Italia impedisce alle comunità locali da noi rappresentate di incidere sull’ubicazione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile e su altri aspetti connessi». Paure che, nel caso di Agnana, sembrano dl tutto giustificate.