"Emergenza siccità, Calabria in ginocchio" è questo il tema della puntata odierna di Dentro la Notizia, format di approfondimento in onda LaC, condotto in studio da Pier Paolo Cambareri (la puntata è disponibile su LaC Play). È infatti ancora allarme per la crisi idrica che sta colpendo la Calabria così come tutto il Sud Italia. Ospite nei nostri studi di Cosenza il geologo e ricercatore del Cnr Carlo Tansi.  

Leggi anche

Tansi: «Ci dobbiamo preoccupare dei cambiamenti climatici»

«In molti mettono in dubbio i cambiamenti climatici. Il clima è come il carattere, l'umore per il clima sono i fenomeni atmosferici». Il geologo Tansi attraverso dei grafici ha spiegato i cambiamenti climatici evidenziando un netto aumento dei fenomeni negli ultimi 100 anni. «Ecco perché ci dobbiamo preoccupare - spiega Tansi - di questi cambiamenti».

Al centro della discussione lo sfruttamento del territorio. «L'Italia, ma soprattutto il Sud è sempre più colpito dai cicloni mediterranei. Fenomeni di piogge intense, chiamate in maniera improprie bombe d'acque, che negli ultimi anni hanno colpito la nostra regione e ai quali non siamo pronti. Basti pensare alla tragedia del Raganello, alle alluvioni di Rossano e Soverato. Le nostre infrastrutture sono state costruite anni prima e non sono pronte a reggere a questi fenomeni».

Leggi anche

«Per far fronte alla siccità la strada più giusta è la razionalizzazione dell'acqua»

«Il problema è che quando si scaricano sul terreno questi fenomeni, l'acqua non fa in tempo a convogliare nelle falde acquifere. Questo processo virtuoso si è interrotto. Poi ci sono i fattori umani: le reti idriche e le condotte sono vecchie e non svolgono la loro funzione. Bisogna cambiare il paradigma e progettare - rimarca Tansi - piccoli invasi utili alla gestione delle risorse idriche non dimenticando le grandi infrastrutture da rilanciare».

Per la carenza idrica «la strada più giusta è quella dell'idea di razionalizzare l'acqua partendo dal cambiamento dell'utilizzo domestico. Un mio amico ricercatore che lavora a Dubai mi raccontava la scelta di creare le piogge, riuscendo perfino a modulare la percentuale delle precipitazioni. La realtà per i contadini è quella di non riuscire irrigare i campi, specialmente nel Marchesato dove i terreni sono più argillosi. Dobbiamo cambiare cultura, finalmente si sta iniziando a capire. Per fronteggiare quest'emergenza c'è bisogno, innanzitutto, di politiche attente del Governo centrale e poi soprattutto bisogna rispettare al massimo la natura» - ha concluso Tansi.