Nella sala operativa della Capitaneria di porto di Vibo Marina sono pervenute una serie di segnalazioni da parte di privati cittadini e gestori di strutture ricettive e balneari, in particolar modo lungo il litorale tra Pizzo Calabro e Nocera Terinese, afferenti vistosi fenomeni di colorazione anomala ed intorbidimento delle acque marine, che di fatto provocano ripercussioni negative sia dal punto di vista ambientale, che sotto il profilo economico-turistico. 

La ricorrenza di tali fenomeni è puntualmente attenzionata dalle autorità giudiziarie di Vibo Valentia e Lamezia Terme le quali, alla luce delle recenti segnalazioni, con l’ausilio dei militari della Capitaneria di Porto e della Guardia Finanza e del supporto tecnico dell’Arpacal e della Stazione Zoologica “Anton Dohrn”, hanno disposto l’esecuzione di 

sopralluoghi ed accertamenti tecnici con prelievo di campioni di acque marine presso le foci dei fiumi Angitola ed Amato, al fine di accertare eventuali fattori di inquinamento ai danni dell’ecosistema marino.

Nelle more che vengano restituite le risultanze analitiche chimiche e microbiologiche delle acque prelevate, i nuclei operativi ambientali, affiancati dal personale specializzato dell’Agenzia per la protezione ambientale della Calabria e della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” continueranno a svolgere le proprie funzioni di polizia ambientale attraverso mirate attività di monitoraggio e di indagine.

L’attività d’indagine in itinere, in armonia con le linee strategiche sui controlli in materia di tutela dell’ambiente predisposte dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria in ambito regionale, si inserisce in una più ampia cornice investigativa finalizzata alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, predisposta e coordinata dalle Procure di Vibo Valentia e Lamezia Terme, attraverso la costituzione di un gruppo interforze impegnato nel contrasto di ogni forma di comportamento perpetrato in danno all’ambiente negli ambiti territoriali di competenza.