Ormai è guerra aperta tra l’Ato di Catanzaro e quello di Vibo Valentia. Dopo la protesta dei sindaci del Vibonese, che questa mattina si sono recati a San Pietro Lametino e poi alla Cittadella dove hanno incontrato l’assessore regionale Sergio De Caprio, arriva una nota dal Comune di Catanzaro, il cui sindaco, Sergio Abramo, è presidente dell’Ato, ed è – tra l’altro – dello stesso partito, Forza Italia, del collega vibonese Maria Limardo.

L’assemblea dell’Ato Catanzaro

 «I sindaci dell’Ato di Catanzaro – si legge in una nota – hanno deciso di riunirsi domani, martedì 7 luglio, nella sala consiliare della Provincia, alle ore 11, per assumere le necessarie determinazioni relative alle ingerenze dell’Ato di Vibo Valentia sull’autonomia dell’Ato di Catanzaro. L’assemblea è stata convocata per ribadire che la legge regionale sul funzionamento degli Ato garantisce piena autonomia a ogni Ambito territoriale. In seguito all’ultima ordinanza, la Regione ha infatti avocato a sé il solo conferimento degli scarti di lavorazione prodotti dagli impianti non autosufficienti. Misura introdotta al fine di risolvere i problemi di conferimento degli Ato inadempienti, fra i quali quello di Vibo».

Da Catanzaro si sottolinea che, proprio in base alla legge regionale, «l’autonomia degli Ato non può essere intaccata. In quest’ottica, solo l’Ato di Catanzaro ha in essere i contratti con gli impianti di trattamento di Alli e Lamezia Terme. Ad oggi, per questi due impianti, nessun altro contratto è in vigore con altri Ato».

«Ato Vibo deve solo ringraziare»

I sindaci dell’assemblea hanno sottolineato che, «invece di apprezzare gli sforzi dell’Ato di Catanzaro, che finora ha raccolto i rifiuti vibonesi in pieno spirito di collaborazione, nonostante l’assenza di un contratto, e invece di ringraziare la Regione, che sta facendo il possibile per risolvere il problema degli scarti di lavorazione, l’Ato di Vibo sta mettendo in piedi un teatro dell’assurdo. Comportamento incomprensibile che rischia di penalizzare gravemente gli 80 Comuni dell’Ato di Catanzaro, assolutamente in regola sia in termini contrattuali che sul versante dei pagamenti e nella piena autonomia garantita dalla legge».

«Scaricate altrove da 20 anni»

Secondo il capoluogo di regione, quindi, «non può passare il messaggio che un territorio che negli ultimi 20 anni ha scaricato altrove, senza aver mai individuato una sede per la creazione di un impianto o di una discarica che lo rendesse autonomo, che dal 2014 aveva l’obbligo di legge di realizzare il proprio sistema autonomo, e che dal 2016 ha un finanziamento regionale di 35 milioni di euro finalizzato a tal scopo, pretenda di scavalcare chi è perfettamente in regola e che, in questi anni, ha lavorato per rendere autonomo il proprio sistema.

 

L’Ato di Catanzaro e i suoi 80 sindaci non permetteranno azioni prepotenti che possono mettere a repentaglio quanto di buono è stato fatto in questi anni. I cittadini di questo Ambito non possono rischiare di vedere le proprie strade invase dai rifiuti. Pertanto si assumerà ogni iniziativa necessaria a evitare lo scoppio di una problematica di natura igienico-ambientale.

Non appena la Regione, grazie all’ordinanza diramata nella scorsa settimana, consentirà l’uscita degli scarti di lavorazione dei rifiuti dell’Ato di Vibo – conclude la nota – il problema rientrerà in automatico: il vero nodo è infatti rappresentato dalle uscite degli scarti, considerata l’assenza di discariche di servizio sufficienti, e non dalla loro lavorazione». Cosa risponderà ora l’Ato di Vibo?

 

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