Dopo la notizia della sospensione dello sgombero ordinato per la Grotta del Prete, l'associazione ambientalista Italia Nostra tiene a fare alcune precisazioni. Nell’ambito della controversia legale tra Agenzia del Demanio, Comune di San Nicola Arcella e privati, è vero che il provvedimento emesso dal Tribunale di Catanzaro - Prima Sezione Civile ha legittimato l'occupazione dell'area da parte della società privata "I Gabbiani srl", ma al tempo stesso ha confermato il prosieguo del giudizio ordinario. «La questione dunque è in attesa di definizione», dicono gli ambientalisti.

«Nessuna campagna denigratoria»

Ma c'è un altro aspetto su cui gli ambientalisti premono per fare chiarezza. In una nota, la società privata coinvolta nella vicenda aveva parlato di «clamore mediatico» suscitato dall’associazione ambientalista, la quale «in maniera quantomeno affrettata, aveva ingiustamente espresso il proprio sdegno e disappunto nei confronti di un diritto legittimamente esercitato da parte dei proprietari, mettendo in atto una vera e propria campagna denigratoria». Ma gli ambientalisti si difendono. A tale riguardo, «si informano le testate che hanno riportato il commento dei responsabili della società -  hanno scritto - che Italia Nostra non ha espresso nel merito  alcuno “sdegno e disappunto” e non ha messo in atto alcuna “campagna denigratoria”». Questa la spiegazione: «Denigrare, nel vocabolario italiano, significa nuocere a qualcuno con critiche malevoli e calunnie. Italia Nostra non ha mai calunniato alcuno. Anzi, ha subito una tale azione. Non ha dimenticato, infatti, i manifesti anonimi calunniosi affissi nottetempo sui quali è impresso il marchio indelebile di questi anonimi mascalzoni, questione ancora aperta presso la Procura della Repubblica di Paola». Il riferimento è a un vile episodio accaduto nella notte tra il 17 e il 18 settembre 2017, che ha visto alcuni attivisti dell'associazione diventare oggetto di ingiurie, offese e insulti da parte di un fantomatico "comitato della legalità". Poi continuano: «Nello stesso tempo si vuole precisare che nessuno impedirà alla nostra associazione di perseguire sempre i propri fini statutari e tra questi quello di promuovere l’intervento dei poteri pubblici allo scopo di evitare la manomissione del patrimonio culturale di cui fanno parte i beni paesaggistici».

«Tutto alla luce del sole per il bene comune»

L'associazione non ci sta a passere per disfattista. «Ha posto questioni ed assunto posizioni, sempre con la massima correttezza - hanno scritto ancora -, che mai nessuno forse si era sognato di porre prima, per questo è orgogliosa e fiera, consapevole di agire per il bene comune, anche se ciò è faticoso e non a costo zero. Opera in un territorio difficile dove il rispetto dell’ambiente e del paesaggio è messo a dura prova, ma non si stancherà di fare tutto il possibile perché ogni sua azione, piccola o grande che sia, serva per un fine più importante, quello della protezione dell'ambiente per garantire un futuro alle generazioni che verranno dopo di noi». Poi gli attivisti concludono: «Di questo ed altro si è occupata Italia Nostra sul territorio, come tutti sanno, sempre alla luce del sole, assumendosi le proprie responsabilità, spesso in contrasto con chi amministra, con una pubblica amministrazione il più delle volte insensibile e refrattaria, incrostata dai giochi della politica».