«Sarà forse stata colpa del G7 se l’Amministrazione comunale si è probabilmente distratta in questi giorni rispetto alla questione “nube tossica”, che dopo l’incendio avvenuto presso il deposito rifiuti della Poly2Oil (ex Ra.Di.) sta permanendo sui cieli della Piana». È quanto afferma attraverso una nota Pino Sciarrone consigliere comunale di minoranza di Gioia Tauro.

«Una distrazione poco giustificabile dal momento che i cittadini sono impauriti, inermi e inconsapevoli delle azioni da intraprendere per difendersi dall’inalazione di diossine e quant’altro – sottolinea l'esponente della lista “Partecipazione e democrazia” -. Penso sia fin troppo chiaro che l’invito a rimanere in casa segregati e con le persiane chiuse non possa essere accettabile tantomeno risolutorio, in particolare con le temperature che in questi giorni hanno superato i 40 gradi.
Nessuna iniziativa neppure preventiva, come la distribuzione di mascherine o altri dispositivi, è stata attuata dal sindaco, ci sembra davvero inverosimile. Mi domando come non sia stato attivato il Coc e come sia possibile che non sia stata convocata un’assemblea urgente con tutti i sindaci e gli amministratori della Piana per trovare possibili soluzioni, mettere a conoscenza la popolazione e possibilmente tranquillizzarla».

Dopo la nube che ha investito la Piana Arpacal  ha fatto sapere di aver avviato le analisi sulla qualità dell’aria, raccolti i dati dalle cabine in zona e installato un nuovo campionatore a Gioia Tauro: «Quando il rogo sarà completamente estinto si studierà la propagazione degli inquinanti e la loro ricaduta al suolo».

Da subito i sindaci dei Comuni della Piana di Gioia Tauro hanno diffuso ai cittadini le indicazioni da seguire, raccomandando la massima prudenza.

«Non potrà essere certo un banalissimo rilevatore impiantato dall’Arpacal a risolvere alcunché, d’altronde non sembra siano stati diramati dati ufficiali in maniera pubblica dal sito istituzionale del Comune o in altri modi – rimarca il consigliere di opposizione Sciarrone -.L’Arpacal e la Protezione Civile dovrebbero invece spiegarci com’è possibile che dopo 3 giorni l’incendio non sia stato ancora completamente debellato.
Ma soprattutto dovrebbero dirci cosa stiamo respirando, come difenderci e cosa intendono fare per risolvere il problema in maniera definitiva. In questi giorni in cui si parla tanto di raddoppio dell’inceneritore e costruzione del rigassificatore, per i quali confermo la mia assoluta contrarietà, dimostriamo di essere completamente disorganizzati a far fronte persino ad un incendio che, seppure di grosse dimensioni, sempre un incendio rimane. A parte i disastri ambientali, mi chiedo in che modo potremmo mai far fronte ad un eventuale incidente di un impianto come il rigassificatore, che sarebbe nella migliore delle ipotesi di dimensioni, danni, rischi e pericoli molto molto più elevati».

La replica

Repentina la replica della delegata alla sanità del Comune di Gioia Tauro Giusy Magno: «L'amministrazione comunale deve operare per il tramite di canali istituzionali e ufficiali ed utilizzando le informazioni reperite dalle istituzioni preposte alla tutela sanitaria dei cittadini. Sicuramente questa amministrazione non è stata distratta né dal G7 né da altre questioni e sin da subito ha contattato tutti gli enti e le istituzioni che con grande cura stanno operando per garantire il diritto alla salute dei cittadini.
Mi duole che il consigliere Sciarrone non abbia fiducia nell'Arpacal, né nella protezione civile regionale né tantomeno nelle autorità sanitarie. Purtroppo per lui questi sono i soggetti preposti per legge a dare le informazioni e non possiamo né noi né altri soggetti sostituirci agli stessi. Per quanto di nostra conoscenza, perché comunicato in via ufficiale, l'incendio è in fase di spegnimento grazie al lavoro incessante dei vigili del fuoco che ringraziamo di vero cuore».

Poi, Giusy Magno rassicura: «Ovviamente, l'amministrazione comunale sarà pronta a comunicare ogni informazione che possa essere utile ai cittadini. Siamo stati lieti di apprendere stamattina che non ci sono situazioni di rischio e di emergenza per la popolazione. Questo dovrebbe fare piacere a meno che non si cerchi a tutti i costi di invocare una situazione catastrofica inesistente per gettare panico che non ha motivo di esistere».