Si piazza al penultimo posto la Calabria tra le regioni italiane nella classifica della raccolta differenziata. Il dato emerge dal dossier Comuni ricicloni di Legambiente presentato alla cittadella regionale a Catanzaro alla presenza del presidente nazionale Stefano Ciafani, nell'ambito del IV Ecoforum regionale. Se da una parte diminuisce la produzione di rifiuti, dall'altra aumenta di circa il 6% la raccolta differenziata portando la Calabria al 48%. Un leggero miglioramento ma del tutto insufficiente.

«In Calabria ci sono soltanto 91 comuni "ricicloni" e di questi solo 25 sono “rifiuti free” - rende noto la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta -. Il comune che è i testa alla classifica è Gimigliano, in provincia di Catanzaro, che raggiunge l'850% di racolta differenziata. Inoltre ben 89 comuni non raggiungono neppure il 35% di raccolta differenziata che è il limite minimo previsto dalla legge. La provincia di Crotone in particolare e la città di Crotone nello specifico hanno una percentuale di raccolta differenziata addirittura del 12%, la più basa d'Italia».

Puntare sugli impianti di riciclo

Dunque forti sono le disomogeneità sul territorio regionale e per il presidente di Legambiente, Ciafani, è necessario puntare sugli impianti di riciclo: «Bisogna realizzare gli impianti per evitare l'ennesima discarica o l'ampliamento come ad esempio si vuole fare a Scala Coeli».

«Se vogliamo combattere la stagione delle discariche che ha caratterizzato la storia del ciclo dei rifiuti di questa regione come quella delle alte regioni del Sud, bisogna fare tanti impianti di riciclo - prosegue Ciafani - ed è per questo che chiediamo da una parte alla Regione di autorizzare velocemente gli impianti a partire da quelli che trattano l'organico differenziato per produrre il biometano e dall'altra parte fermare queste nuove soluzioni di discarica che fanno tornare agli anni '90».

L'impegno della Regione

Un ritardo che la Regione si impegna a colmare: «La Calabria è penultima, ci sono delle zone dove la differenziata non si fa affatto e altre di eccellenza. Bisogna incentivare all'utilizzo della raccolta differenziata e il mio auspicio è che da qui a qualche anno il numero dei comuni ricicloni si possa moltiplicare perche serve non solo a ridurre il costo della gestione dei rifiuti ma anche a indicare il grado di civiltà di una regione. Io vorrei che il mio governo regionale riuscisse nel corso degli anni a colmare i ritardi del passato.

«Siamo impegnati a modificare il piano dei rifiuti - fa sapere il governatore Roberto Occhiuto - intanto però abbiamo la necessità di fronteggiare le emergenze. Non è possibile avere cumuli di rifiuti lungo le strade soprattutto in estate. Quindi anche l'investimento sugli impianti è necessario. Nelle modifiche al piano di rifiuti che proporremo da qui a breve saranno contenuti anche questi orientamenti».

Alle tre sessioni del forum, moderate dalla giornalista Daniele Amatruda, dalla responsabile nazionale di Comuni ricicloni di Legambiente, Laura Brambilla e dalla direttrice dell'associazione, Caterina Cristofaro, sono intervenuti, tra gli altri, Gianfrano Comito, dirigente generale del dipartimento ambiente e territorio della regione, Francesco Sicilia, direttore generale Unirima, Domenico Pappaterra, direttore generale Arpacal, Fabio Costarella, responsabile area progetti territoriali speciali Conai, Carmine Pagnozzi, direttore tecnico Biorepack, Emilio Bianco, curatore del dossier Comuni riciloni.