L’eurodeputata punta il dito contro il governatore Oliverio: «Che fine ha fatto la banca dati? È tempo di dimostrare la spesa dei fondi comunitari destinati alla depurazione»
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«Ai proclami da parte di questo governo regionale non seguono mai i fatti. Nonostante l’allarmante situazione in cui versa il sistema depurativo calabrese non è stata ancora predisposta nemmeno la banca dati delle opere in essere e da aggiornare ogni sei mesi». L’europarlamentare, Laura Ferrara, intervenuta in una nota stampa, continua a mantenere alta l’attenzione sulle criticità legate al sistema depurativo in Calabria.
«Con decreto di giunta nel febbraio 2018, la Regione Calabria – rende noto l’europarlamentare del M5S - preso atto degli agglomerati in procedura d’infrazione o potenziale infrazione, al fine di risolvere le problematiche depurative, approvava un programma generale di interventi che beneficerà di circa 50 milioni a valere sul Por Calabria 2014/2020».
«Ad un anno di distanza dall’invio del cronoprogramma a Bruxelles non si riscontrano effetti tangibili di risanamento. Ancora una volta tocca testimoniare la totale inefficienza dell’amministrazione regionale targata Oliverio che continua ad operare in perfetta continuità con chi lo ha preceduto. La Regione Calabria - continua la Ferrara – non ha creato ancora la banca dati regionale da aggiornare semestralmente e riportante, per ogni agglomerato, informazioni sulle procedure di infrazione, sulla programmazione ed attuazione degli interventi. Impegno assunto durante i due Comitati di sorveglianza del 2 febbraio e del 10 luglio 2018. Un ritardo senza giustificazione e di cui chiedo conto alla Commissione europea con apposita interrogazione».
«Questi ritardi e la carenza di trasparenza non fanno altro che confermare ciò che denunciamo da tempo – conclude la pentastellata – la depurazione non è una priorità per Oliverio, si continua a fare vuota propaganda. È tempo di risultati concreti e di dimostrare ai cittadini che i fondi comunitari destinati alla depurazione vengano realmente spesi per migliorare le annose criticità e per tutelare la salute pubblica».