«Nei prossimi giorni si proverà anche ad allargare gli orizzonti sull'area ionica, e soprattutto nel reggino». Procedono le attività di controllo degli impianti depurativi, svolte d'intesa con il comando regionale dei carabinieri per porre un freno all'inquinamento del mare. Dopo l'operazione condotta nel marzo scorso e che ha portat a 13 denunce e al sequestro di 5 depuratori sulla costa tirrenica, a breve toccherà alla fascia ionica. Lo ha dichiarato il direttore generale di Arpacal, Domenico Pappaterra, a margine di una conferenza stampa convocata per inaugurare i nuovi laboratori chimici dove si analizzano le matrici d'acqua per verificare gli indici di inquinamento.

«Non possiamo promettere che la prossima estate tutto torni alla normalità - ha aggiunto ancora Pappaterra - però si sta facendo un lavoro sinergico che credo la Regione potrà vantare da qui ai prossimi mesi». Tra i locali inaugurati questa mattina a Catanzaro anche quelli parzialmente distrutti da un incendio scoppiato nei laboratori Arpacal nel luglio del 2019: «Oggi restituiamo un dipartimento e un laboratorio di altissima qualità - ha precisato il direttore generale di Arpacal -, ristrutturato in tutti i suoi ambienti. Abbiamo realizzato un revamping delle attrezzature di quasi tre milioni di euro che ha restituito alla città di Catanzaro un laboratorio che sarà riferimento regionale».

Qui convergono infatti i campioni d'acqua - sotterranea, potabile e reflua - da sottoporre ad analisi e da cui si desume l'eventuale presenza di inquinanti: pesticidi, idrocarburi, metalli e microinqunanti organici. Presentato alla stampa anche un laboratorio che rientra nel progetto Sari, in cui attraverso l'analisi delle acque reflue si evince la presenza del Covid e utile ad anticipare possibili focolai epidemici.

Alla cerimonia hanno partecipato numerose istituzioni: il prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo e il presidente di Ispra Stefano Laporta, il quale sulle attività di controllo sugli impianti depurativi svolti da Arpacal Calabria ha espresso apprezzamento: «Noi seguiamo con attenzione ma anche con grande rispetto l'azione condotta dai colleghi che lavorano sul territorio e ciò che viene fatto in tutte le regioni. Credo che questa attività svolta dall'agenzia regionale della Calabria fosse assolutamente necessaria per fare un punto della situazione ma anche per poter - al netto delle operazioni di controllo - programmare un futuro che metta questa regione al passo con le altre regioni, come peraltro merita».