VIDEO | A Corigliano-Rossano succede che alla prima pioggia i disagi si moltiplicano, per fortuna senza fatali conseguenze. Ma tra allerte meteo, scarsa pulizia dei sistemi di raccolta delle acque e fiumi senza manutenzione anche un acquazzone fa tornare in mente il dramma dell’alluvione 2015
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È vero che piove… «Ma torrenti e tombini dovrebbero essere ripuliti!»
A Corigliano-Rossano succede che alla prima pioggia i disagi si moltiplicano, per fortuna senza fatali conseguenze. Ma tra allerte meteo, scarsa manutenzione dei sistemi di raccolta delle acque e torrenti senza manutenzione anche un acquazzone fa ritornare in mente il dramma dell’alluvione 2015.
Piove e anche forte nell’Alto Jonio calabrese. Ieri, all’ora di pranzo, una bomba d’acqua si è rovesciata su Corigliano-Rossano mandando in tilt viabilità e sistema di raccolta acque. Non è stato un evento eccezionale eppure la grande città della Sibaritide per alcune ore è rimasta paralizzata. «Che aspettiamo che venga giù dal cielo un’altra alluvione come quella del 2015?» è il grido di rabbia dei cittadini delle zone marine che, ormai da tre anni, ad ogni scroscio d’acqua devono fare i conti con vere e proprie inondazioni delle loro case.
«Non funziona il sistema di raccolta delle acque»
«Il problema è che non funzionano più i sistemi di raccolta acqua», denunciano. Ed in realtà pare che proprio la fitta rete di canali sotterranei, quelli deputati allo smaltimento delle acque bianche, sono privi di manutenzione da oltre tre anni. Anzi, alcuni di essi sarebbero collassati proprio a seguito delle violente precipitazioni del 12 agosto del 2015e mai ripristinati. Dunque, non c’è più canalizzazione e quella che rimane è ostruita e non ce la fa a smaltire la portanza delle piogge. Ed è così che appena piove succede che i sottopassi si allagano, le strade si trasformano d’un tratto in torrenti, i tombini traboccano qualunque cosa, persino la fogna, e cassonetti dei rifiuti se ne vanno in giro galleggiando per le strade. E tutto questo perché manca manutenzione: ordinaria e straordinaria.
Quanto accaduto ieri – le cui immagini sono state raccolte dalla testimonianza diretta dei cittadini – è un campanello d’allarme, l’ennesimo rispetto ad un evento calamitoso di forte intensità che comunque potrebbe ripetersi e, questa volta, provocare danni ancora più ingenti rispetto al passato.
La quota degli alvei dei torrenti sono al di sopra degli argini
Per non parlare della condizioni di torrenti, fossi di scolo e fiumare. Una vera e propria bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Gli alvei di tutti i corsi d’acqua del territorio corissanese, dal Coriglianeto al Trionto, passando per il Citrea, il Cino, il Fellino, il Coserie, il Celadi ed il Colagnati, continuano a rimanere, in molti tratti, ad una quota superiore rispetto agli argini. E tutto questo nell’indifferenza degli enti preposti al controllo e alla manutenzione.
L'allarme dei geologi
Per fortuna, in questi giorni, le violente precipitazioni non hanno colpito contemporaneamente le zone a monte e quelle a valle, altrimenti si sarebbe potuta verificare una catastrofe immane. Ed è questa, soprattutto, la preoccupazione dei geologi che nei mesi scorsi, attraverso le pagine di lacnews24.it (leggi anche qui) hanno denunciato le condizione precarie dell’assetto idrogeologico del territorio.