L’accusa dell’organizzazione: «Il Governo regionale si contraddice ancora una volta. Per fare felici i cacciatori sacrifica la fauna selvatica, patrimonio di tutti»
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«La Regione Calabria dichiara di voler tutelare la biodiversità, minacciata da incendi e inquinamento, ma alla prova dei fatti si contraddice ancora una volta». Il Wwf di Vibo Valentia attacca la Giunta guidata da Roberto Occhiuto dopo l’approvazione del calendario della stagione di caccia che, dicono dalla sede vibonese, sarà anticipata rispetto alle date previste. La stagione venatoria in Calabria inizierà, a seconda della specie cacciabile, il 2-3-9-10-13 e 14 settembre e terminerà il 10 febbraio 2024.
Accuse alla Regione
«Hanno emanato l’ennesimo calendario venatorio che per fare felici i cacciatori sacrifica la fauna selvatica, patrimonio di tutti, prevedendo di anticipare la caccia rispetto alle date previste dalla legge» si legge in una nota. L’accusa dell’organizzazione è, inoltre, di «consentire l’uccisione anche di specie in grave declino che rischiano di scomparire per sempre».
«Per salvare un animale si impiegano giornate e sacrifici - dice Pino Paolillo, naturalista dell’associazione - per ammazzarlo basta premere un grilletto».
L'attività del Wwf di Vibo Valentia: «Recuperati 70 animali selvatici»
Il WWF di Vibo Valentia ha tracciato un primo bilancio dell’attività di recupero e prime cure, delle liberazioni e dell’invio ai centri di recupero di decine e decine di animali selvatici che necessitano di essere sistemati in appositi contenitori e per i quali è necessario organizzare il trasferimento presso i due centri di recupero (Cras) autorizzati, quello di Catanzaro e di Cosenza. Un lavoro, spiegano dal Wwf vibonese, che si avvale della collaborazione di molti soci, della Lipu provinciale, dei Carabinieri forestali, delle Guardie ambientali agro forestali di Catanzaro e dell’Anpana per soggetti in difficoltà provenienti dalla provincia di Reggio Calabria, nonché di molti cittadini.
Il naturalista Pino Paolillo, ha stilato un elenco di tutti gli interventi: «Solo a partire dal 10 giugno sono stati recuperati oltre 70 animali, una media di uno al giorno con punte di cinque interventi in una sola giornata, soprattutto uccelli - dice Paolillo - Sono stati recuperati, tra gli altri, due Poiane e sei gheppi tra i rapaci diurni, un assiolo, sei civette e sette allocchi tra i rapaci notturni oltre a una ventina di rondoni comuni, undici balestrucci, rondini, merli, colombacci, tortore e una faina». Tutto, specificano dal Wwf di Vibo, senza alcun contributo e a proprie spese.
L’impennata dei recuperi, come spiega Pino Paolillo, si verifica in coincidenza con la stagione riproduttiva degli uccelli e la caduta di pulcini e giovani dai nidi, ma non sono mancati i casi di animali con fratture alle ali o vittime di intossicazioni alimentari.