La Commissione della Federazione nazionale delle imprese idriche, ambientali ed energetiche si è riunita a Napoli. Il commissario dell'ente che gestisce le risorse idriche calabresi: «Ci sono opportunità di investimenti importanti»
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Si è riunita a Napoli la Commissione Sud di Utilitalia (la Federazione nazionale delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) nata per promuovere lo sviluppo coordinato delle imprese attive nei servizi pubblici locali nel Meridione. Per Sorical ha partecipato il direttore generale Giovanni Paolo Marati.
L’organismo interno ad Utilitalia, coordinato da Domenico Laforgia, vicepresidente di Utilitalia e presidente di Acquedotto Pugliese, punta a trovare una sintesi tra le esigenze gestionali delle singole aziende al fine di aprire un confronto istituzionale sia a livello nazionale che locale per affrontare il tema degli investimenti e di gestione efficiente dei servizi al sud.
«Dai partecipanti alla Commissione Sud– spiega il direttore generale di Sorical Giovanni Paolo Marati - è emersa la volontà impegnarsi per colmare il “water service divide” tra Nord e Sud Italia. Si riscontra ancora una spesa media per investimenti al sud molto bassa, dovuta soprattutto alla presenza di molte gestioni in economia. Ciò non ha permesso negli scorsi decenni di effettuare interventi di ammodernamento delle infrastrutture indispensabili per garantire adeguati livelli di servizio. In Calabria la riforma messa in campo dalla Regione, che ha portato all’affidamento a SORICAL della gestione del Servizio Idrico Integrato per l’intero ambito regionale, costituisce un primo passo importante verso una gestione industriale. Il gap da recuperare è notevole e richiede un grande impegno di efficientamento e di programmazione e realizzazione di investimenti. Lo scambio di know-how tra le società partecipanti alla rete potrà essere un acceleratore importante per tutti i gestori del sud».
Dai lavori della Commissione a Napoli è emersa la volontà di lavorare su due direttrici per mettere il Sud nelle condizioni del resto del Paese: normativo e operativo.
Nel primo caso, il nodo è la Legge Galli del 1994, che si è poi evoluta nel Codice dell’Ambiente del 2006, che ha dato buoni risultati nelle aree dove è stata correttamente applicata. Dopo circa trent’anni, una parte ancora troppo significativa del territorio, soprattutto al Sud, presenta una governance inefficiente, oltre che una inadeguata capacità di gestione e di investimento.
Utilitalia spinge verso ruoli più marcati dei poteri commissariali delle Regioni, dove gli enti locali sono in ritardo con gli affidamenti della gestione del Servizio Idrico Integrato per gli ambiti territoriali individuati, che prevedano anche il mantenimento dei commissariamenti fino all’entrata a regime del servizio idrico integrato.
Sul piano operativo, per facilitare e supportare i nuovi gestori industriali del Sud, Utilitalia intende costituire una “Rete Sud” che potrà svolgere attività di centrale di committenza per l’approvvigionamento congiunto di beni e servizi strumentali e condividere alcune attività e servizi tra i gestori.
L’amministratore unico di Sorical Cataldo Calabretta spiega: «Alla luce della crescente pressione esercitata sulla gestione dell’acqua a causa dei cambiamenti climatici, come la desertificazione e la scarsità di risorse idrica di qualità, si sta esplorando l’opportunità di far entrare le società idriche nel settore del riuso delle acque depurate, raccolta di acqua meteoriche (invasi) e recupero energetico. La Calabria deve necessariamente essere in questi processi e stiamo lavorando per recuperare il tempo perduto. Ci sono opportunità di investimenti importanti nel settore idrico allargato per migliorare e rendere efficiente il servizio idrico e le dobbiamo cogliere».