Che dire di Pietro Bellantoni? Considerata non a torto una delle firme di punta del giornalismo politico calabrese, sbarca a LaC pochi mesi fa, in tandem con il collega Pietro Cambareri. L’uno destinato a dare manforte nell’informazione televisiva, lui, Bellantoni, ovviamente, a dare ulteriore smalto alle cronache di palazzo, in vista delle imminenti elezioni amministrative regionali. La sua fama da segugio di razza del giornalismo politico lo precedeva di molto. Non a caso, nei giorni, nelle settimane precedenti il suo arrivo, le voci di corridoio interne si incalzavano con soddisfazione sempre crescente: il nome era di queli forti e la soddisfazione dei colleghi era tangibile. La squadra cresceva: e anche bene. Puntualmente, sin dal primo giorno, sin dal suo apparire in redazione, l’attenzione degli estimatori delle cronache politiche su quanto si diceva e cosa si diceva in casa LaC cresceva ulteriormente. Perchè da sempre, Bellantoni lo leggono tutti. Da Milano a Reggio, passando per Roma. 

Un notista navigato

Il giovane professionista, per quanto lui stesso ami definirsi “figlio degli anni ‘80”, (39 anni e un aspetto da eterno ragazzino) ha una competenza, una rete di relazioni e di informazioni, una conoscenza dei corridoi politici più segreti e invalicabili della Regione da far invidia ad un alto dirigente alle soglie del pensionamento. Lo stesso dicasi per Roma e Milano, che ha frequentato in forze a storiche testate nazionali. Numeri di telefono, indiscrezioni, scelte di campo, fedeltà, tradimenti. Lui spesso arriva prima di tutti. E non sbaglia mai.

Il feeling con "Perfidia"

Non a caso la vulcanica Antonella Grippo lo vuole ospite fisso nella sua Perfidia, trasmissione nata per provocare e pungolare i politici più in vista. E tra gli strali degli ospiti, i tranelli della conduttrice, le diavolerie della regia, insomma: nell’armamentario in onda ogni venerdì sera su LaC tv, la placida calma di Bellantoni, il suo aplomb così poco calabrese, la sua faccia pulita, che ha generato negli anni stuoli di ammiratrici ma guai a dirglielo, ci sta come l’olivetta nel Martini. Anche perché alla fine, quando si va a scrivere, è proprio lui il più informato di tutti. E quindi, il più pungente. Il più pericoloso, se si hanno fantsmi nell'armadio.

Le origini, le scelte

Lui, originario di Scilla, residente a Reggio Calabria, arrivato a Milano dopo il liceo a Villa San Giovanni e l’università a Messina, si racconta così: « sono un giornalista professionista dal 2009. Tra poco “festeggerò” il decennale. Ho iniziato a fare questo lavoro ormai molti anni fa. Nel 2007 sono stato ammesso al master in giornalismo dell'università Iulm di Milano. Sono stati due anni intensi, durante i quali ho appreso i veri rudimenti del mestiere. Nel corso della mia carriera ho scritto per La Stampa, per Repubblica Torino, per Sette del Corriere della Sera e per il Corriere della Calabria. Ho anche collaborato con la trasmissione di La7 Tagadà. Da circa due anni collaboro con Il Giornale. Da quando sono tornato in Calabria mi sono occupato prevalentemente di inchieste e di cronaca politica. Da qualche tempo, lavoro per Lacnews24. Ci sono arrivato grazie al presidente Domenico Maduli, che conosceva il mio lavoro e mi ha fortemente voluto nella squadra. Anche qui svolgo il ruolo di notista politico».

 

Il ruolo in LaC

E ancora: «A Lacnews24 ho trovato un gruppo di grandi professionisti, molto affiatati tra loro, dotati di un grande senso del dovere e capaci di costruire, ogni giorno, un racconto efficace della Calabria. Sono sicuro che ogni collega avrà qualcosa da insegnarmi e spero che questa mia nuova esperienza possa rendermi un giornalista migliore». Del resto, i motivi della sua scelta erano già stati annunciati: Bellantoni aveva dichiarato di aver accettato la proposta dell’Editore «perché mi ha convinto il progetto. Ho percepito chiaramente – aveva specificato il giornalista - la voglia di alzare il livello della qualità dell'informazione in Calabria-. Per quel che mi riguarda - aveva quindi proseguito Pietro -  intendo continuare ad occuparmi dei temi a me cari: la politica e i suoi retroscena, gli scandali e i loro protagonisti. La Calabria vive una fase critica: è doveroso che ognuno faccia la propria parte per tentare di scrivere una nuova storia».