VIDEO | Il racconto di una passione per la musica, della militanza nelle radio libere della sua Catanzaro, di formazione a tutto campo e duttilità. Il sogno nel cassetto? Tornare al suo primo amore, con un progetto che parli di musica
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Discreto e silenzioso al punto da non accorgerti di quando arriva (anche perché è sempre in ufficio) e non vederlo quando se ne va… Riservato e composto, capisci al primo sguardo di trovarti di fronte un collega gentile, un professionista prezioso, un tecnico sempre disponibile. Questa l’impressione suscitata da uno dei più amati e benvoluti in casa LaC: Franco Donato, 55 anni, uno dei tecnici impegnati su ogni fronte possibile ed immaginabile: dalla regia al telegiornale, dalle riprese al montaggio, dal controllo dell'immagine e dell'audio a tutti i ruoli che l’ambito televisivo prevede. La nascita di questa professionalità multiforme ed eclettica, nasce nella prima adolescenza di un ragazzino catanzarese innamorato delle radio e della musica…
Tecnico per caso
«Ho iniziato a fare questo mestiere per caso, nel 1985, dopo gli studi da perito capotecnico elettronico. L’ho fatto sulla spinta della passione per la musica, perché sin da bambino ero attratto da questo mondo, e da adolescente ho passato anni a costruire apparecchi elettronici, a montare e smontare le apparecchiature. Mi piaceva la musica, la amo tutt'ora, e mi affascinava la radiotrasmissione, proprio come mi affascina adesso. Montando e smontando apparecchi radiofonici, ho iniziato ad acquisire sensibilità, appassionarmi alle apparecchiature e alla strumentazione».
L’amore per la radio
«A Catanzaro il mondo delle radio libere era in pieno fermento. Negli anni ‘Ottanta era il mio habitat naturale, e facevo anche lo speaker. Il giorno in cui una delle radio dove lavoravo si è trasformata in televisione, sono entrato come tecnico. Ed ho iniziato a fare della passione un mestiere. La svolta della mia vita è arrivata nel 1988, quando Tony Boemi mi chiamò nella sua nuova struttura, a Telespazio. Lì ho iniziato a lavorare una emittente di respiro più ampio, una televisione regionale che spesso si trovava a realizzare servizi per RAI e Mediaset. Da allora mi considero un professionista a tutti gli effetti, ed oggi, dopo oltre 30 anni posso dire di essere una persona in grado di dominare gli strumenti del mestiere.
L’arrivo a LaC
Di incarichi impegnativi ne ho svolti tanti: ho lavorato per i grandi network nazionali, ho realizzato servizi per Striscia la notizia e per i TG Mediaset. Ho conosciuto i grandi professionisti dello spettacolo: ricordo di aver montato uno dei primi servizi realizzati da Marco Liorni… In LaC sono arrivato nel 2015, chiamato da Franco Cilurzo che mi conosceva da anni. È stato lui a parlare di me sia al presidente Domenico Maduli che al Direttore Generale Maria Grazia Falduto. La proprietà mi ha chiesto di mettere la mia professionalità al servizio dell'azienda: e così ho fatto. Forte dell’esperienza acquisita, sin dal primo giorno mi sono occupato di tutto, dalle riprese alla regia. E qui, oltre a qualche conoscenza risalente alle mie precedenti esperienze professionali - penso a Cristina Iannuzzi, a Gianluca Gigliotti - devo dire che ho trovato colleghi fantastici, professionisti in gamba, gente preparata.
La mia musica
Oggi se mi guardo indietro, mi rendo conto di aver avuto la fortuna di fare sempre quello che mi emozionava. Se faccio ancora questo lavoro è solo perché continuo ad amarlo, continua ad emozionarmi come il primo giorno. Non potrei mai impegnarmi, lavorare seriamente a qualcosa di freddo e distante. In futuro mi piacerebbe tornare ad occuparmi di musica, dove ho lasciato il cuore. L'ho vissuta ai tempi dei cantautori, della disco music, dei primi video… anche se l'ho tradita, la porto sempre nel cuore e un giorno spero di tornare a lei, alla mia musica, ad un progetto che mi permetta di starle vicino».