Mimma Lopreiato, la guardia svizzera di stanza al front office di LaC Tv

VIDEO | La responsabile dell'accoglienza che si incontra negli studi televisivi di LaC  è una donna di grande temperamento: capace di metter tutti in riga con gentilezza e fermezza. Il suo motto è uno solo: «Amo lavorare con il sorriso, ma non senza regole!»

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di Redazione
4 ottobre 2019
11:48

Il sorriso solare di Mimma Lopreiato, responsabile dell’accoglienza, del ricevimento presso gli studi televisivi di LaC, è uno dei migliori biglietti da visita che l’azienda possa offrire ad ospiti, giornalisti, professionisti che ogni giorno affollano redazione e studi televisivi. Il calore e la gentilezza che caratterizzano l’attività del suo front office celano tuttavia un approccio al lavoro rigoroso, severo, quasi svizzero.

Sorriso e rigore

Il mantra che Mimma ama ripetere ad amici e conoscenti, colleghi e proprietà, lascia ben poco spazio a fraintendimenti. «Amo lavorare con il sorriso sulle labbra, ma non senza regole!». Questo il suo motto… e ancora: «Mi piace il contatto con la gente, lo cerco e mi gratifica: ma al tempo stesso, detesto la caciara - prosegue. Sono una persona attenta ai particolari ed estremamente metodica: insomma, quando si lavora, si lavora tutti. Amo gli ambienti professionali improntati alla collaborazione, alla trasparenza e alla sincerità. Caratteristiche che cerco ogni giorno di riportare nel luogo di lavoro».


Organizzazione e metodo

E difatti, dal suo arrivo in LaC,  ormai un anno fa, l’atmosfera negli studi è cambiata: l’allegra tensione che Mimma trasmette con la sua efficenza, coniugata alla naturale tendenza ad inquadrare, dirigere e organizzare tutti, la rende paragonabile ad una sorta di "professoressa" amata ma severa. il tipo di maestra che ogni tanto concede l’ora d’aria ai ragazzi, si presta alla battuta, gli fa tirare il fiato, ma diventa inflessibile quando si tratta di farli tornare a sgobbare sui libri. Nel giro di brevissimo tempo, Mimma è entrata nel cuore di tutti. Forse anche per questo, le si perdonano sempre e comunque le occhiatacce, le alzate di voce, le “ramanzine” che ti infligge, laddove per fretta o dimenticanza, ci si dimentica di un passaggio burocratico, di firmare un registro, di attardarsi in chiacchiere nella hall.

L'attitudine al lavoro

È lei stessa a raccontare come è approdata al network controllato dal Gruppo Pubbliemme: un ingresso felice, giunto a coronamento di anni di studio ed esperienze lavorative, grazie al quale è in grado di esprimere al meglio una passione verace, pura e rigorosa per l’amministrazione e per la gestione. La sua attitudine al controllo, il suo modus operandi ha origini remote: allorquando, da bambina, seguiva il padre come un’ombra, nella conduzione dell’attività di famiglia. «Ho avuto sempre la passione per il giornalismo e l’editoria, ed oggi, per me, lavorare in LaC è motivo di grande soddisfazione e d’orgoglio. Qui, ho trovato trasparenza e familiarità: e soprattutto, un livello di professionalità altissimo, che fa del nostro ambiente un unicum non solo regionale, ma di tutto il Mezzogiorno».

Gli studi e le esperienze

«Mi sono laureata al D.A.M.S. di Cosenza, Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo indirizzo multimediale: e non ho avuto alcun indugio nello scegliere il percorso accademico, perché sin da giovanissima ho avuto grande interesse per l'editoria. Al punto da scegliere come argomento dell’esame finale per la tesi di laurea, un tema correlato alla storia del giornalismo». Il percorso professionale di Mimma si incentra inizialmente proprio su questo settore: «Parte della mia tesi - prosegue - verteva proprio su una casa editrice calabrese: la stessa dove, per una serie di fortunate coincidenze, sono riuscita ad entrar appena finiti gli studi, prima come stagista e poi come responsabile di una serie di attività. Qui mi sono occupata di mansioni che spaziavano dalla correzione di bozze all’amministrazione, dal commerciale alle relazioni esterne».

Una vita al lavoro

Archiviata l’esperienza editoriale, dopo un breve periodo, arriva una proposta lavorativa destinata a radicarsi profondamente nella sua vita: quella che la porta ad impiegarsi in un call center, dove in pochissimo tempo scala tutte le posizioni aziendali, trovandosi a capo di quasi 3000 persone. «All’inizio – confessa – ho accettato questo lavoro con qualche perplessità. All’epoca però avevo voglia di mettermi alla prova, e le scelte fatte si sono rivelate indovinate. In questa azienda – racconta – sono rimasta ben otto anni, ed ho avviato un rapporto di stima ed amicizia profonda con il dirigente al quale devo tanta parte della mia formazione. Un uomo splendido, scomparso da poco, il cui ricordo, ogni volta, non manca di commuovermi. Da lui ho imparato quanto sia importante saper gratificare i collaboratori, riconoscerne i meriti, valorizzarli dandogli fiducia».

E alla fine... arriva LaC!

Al termine dell’esperienza ci call center, Mimma si prende una lunga pausa. «Mi sono sposata, ho messo su famiglia, mi sono dedicata agli affetti. Ma sono una lavoratrice, e la voglia di mettermi alla prova, di avere una mia indipendenza, di realizzarmi nel lavoro oltreché nella vita non è mai venuta meno. Così, quando lo scorso anno, dopo aver inviato un curriculum ho avuto il colloquio in Pubbliemme, sono stata felicissima dell'esito positivo, ed ho accettato subito l’offerta che mi hanno fatto».  Credo che la lungimiranza di Domenico e Maria Grazia (Maduli e Falduto, rispettivamente Editore e Direttore editoriale del network LaC, nonché Presidente e Direttore generale del Gruppo Pubbliemme) sia alla base dell’efficienza e della solidità aziendale. Spero di poter portare avanti a lungo questa esperienza, per la stima che nutro nei confronti di proprietà e colleghi, per le prospettive di crescita, per gli obiettivi e le ambizioni».

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