VIDEO | I primi passi in radio e poi l'approdo davanti alle telecamere, passando anche per la collaborazione con Il Corriere dello Sport. Dal sogno da bambino all'arrivo a LaC col suo programma che parla di Serie B
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La carriera professionale di Maurizio Insardà è un lungo percorso tra esperienze, impegni ed incontri. Ma è la convergenza tra la passione per il giornalismo e quella per il calcio a definire al meglio il lavoro dell'ideatore e conduttore di "11 in campo", il programma in onda su LaC Tv che si occupa del campionato di Serie B dove militano in questa stagione anche le squadre calabresi del Catanzaro e del Cosenza.
Il giornalista sportivo inizia a muovere i primi passi nel mondo della comunicazione a Vibo Valentia con la conduzione di alcuni format dedicati, in particolar modo, alla vita sportiva della Vibonese sulle frequenze di Radio Onda Verde. Dalla radio alla tv il passo è breve e così si ritrova negli anni successivi davanti le telecamere, negli studi di Telespazio Calabria, per raccontare le avventure calcistiche delle formazioni calabresi a livello professionistico. Ad arricchire il lungo curriculum professionale di Insardà si inserisce inoltre un'importante collaborazione con "Il Corriere dello Sport", giornale con il quale il conduttore tv confessa di essere cresciuto.
«Come ogni bambino, anch'io da piccolo giocavo in cortile a calcio. Il mio idolo era Franco Causio con il quale successivamente sono diventato amico - racconta Maurizio -. La mia infanzia è legata ad un grande sogno che poi ho raggiunto: quello di svolgere la professione di giornalista. Una professione che mi ha regalato tante soddisfazioni».
L'arrivo nel network LaC gli consente di constatare da vicino la capacità del gruppo editoriale e dirigente di valorizzare l'azienda fino a farla conoscere a livello nazionale. «Qui operano tantissime professionalità, tante persone che amano profondamente questo lavoro - aggiunge il giornalista - . Persone che dedicano tutta la giornata per offrire un servizio efficiente al territorio regionale e nazionale».
Tra le varie attività ed iniziative intraprese dal conduttore televisivo, anche l'ideazione e l'organizzazione ultradecennale del premio sportivo "Nicola Ceravolo", una delle kermesse più importanti in Italia che ha consentito alla Calabria di ospitare grandi nomi del calcio internazionale: da Claudio Ranieri a Lippi, da Capello a Conte, da Zanetti ad Ancelotti, da Spalletti a Roberto Mancini e Andrea Barzagli. «Il premio - sottolinea il conduttore di "11 in campo" - vuole ricordare la figura di Nicola Ceravolo che è riuscito a portare per la prima volta una squadra calabrese in serie A, il Catanzaro». Un altro evento promosso da Insardà è il premio "Oreste Granillo", pensato per valorizzare il territorio ed omaggiare il primo presidente della Reggina ad aver portato la formazione amaranto in serie B. Una manifestazione che ha portato in riva allo Stretto illustri personaggi.