Rende, Incarnato lancia Principe: «Il vero avversario è il modello Occhiuto»
Sandro Principe scende in campo e sceglie i social per sciogliere le riserve dopo settimane di indiscrezioni e attese. Nel post che dà il via alla corsa elettorale si definisce in tre parole politico, socialista e rendese. L’impegno dell’ex sindaco, assessore regionale e sottosegretario non trova però la convergenza del Pd.
Questa mattina, nel format di LaC Tv Buongiorno in Calabria, condotto da Massimo Clausi e Alessia Principe, il segretario regionale del Psi Luigi Incarnato commenta la scelta che cambia la geografia delle amministrative. Ed esordisce con una battuta: «Sandro ha dimostrato di essere un giovane innovatore, perché ha usato i social». Poi l’analisi si fa politica: «Anche qui c'è stato un limite: in Calabria alle Regionali siamo arrivati divisi, non abbiamo fatto una proposta politica e, ahimè, ha rivinto il centrodestra con Occhiuto: questa è la verità».
«A Rende – continua Incarnato – ho tentato personalmente di ricomporre un quadro del campo largo cosiddetto per mettere in piedi una proposta politica, includendo sia Principe che i movimenti civici ci sono a Rende. Purtroppo non è stato possibile trovare una sintesi che vedesse insieme tutta la coalizione per un candidato. Naturalmente, a un certo punto la politica ti impone di scegliere, devi stare da una parte. Noi siamo nel centrosinistra, per noi non esiste un campo diverso da quello che abbiamo individuato e per noi c’è un solo avversario, che non è sicuramente il Partito Democratico, che per noi è il nostro alleato fondamentale, per oggi e per domani», e probabilmente “domani” è riferito alle prossime Regionali.
Il rischio, per Incarnato è che il centrodestra, arrivando unito alla scadenza, abbia qualche possibilità in più: «Noi abbiamo questo problema da affrontare, che è il modello Occhiuto». Incarnato fa gli esempi del referendum sulla città unica, e del «coinvolgimento dell’Università della Calabria, che è un grande danno che hanno fatto (allude al centrodestra, ndr), perché l’ateneo deve stare fuori dalla politica, non va trascinato dentro. Anche su questo aspetto si scontrano due culture: quella di Occhiuto e la nostra. E non si può negare che Sandro Principe faccia parte del nostro campo».