Idee audaci

Dalla Lombardia alla Calabria per guidare l’azienda di famiglia che produce i rari carciofini selvatici spinosi

Valentina Brizzi è nata a Treviglio, nella Bergamasca. Oggi vive con i suoi genitori a Benestare, dove ha sviluppato un progetto che prende ispirazione da un'antica tradizione del territorio

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di Franco Laratta
19 giugno 2024
16:06

Da Treviglio alla Locride per guidare una piccola azienda familiare che ha lanciato sul mercato i semisconosciuti carciofini selvatici spinosi. È la storia di Valentina Brizzi. Nata a Treviglio, si è poi trasferita a Benestare, nella Locride, dove vive con la sua famiglia. Ha studiato Ingegneria biomedica alla Sapienza per poi laurearsi alla Magistrale. Specializzata in programmazione informatica, attualmente gestisce l’azienda e lavora come programmatrice informatica in una multinazionale.

Come nasce l’azienda Brizzi lo racconta il papà di Valentina, Domenico, che ha molto a cuore il futuro della piccola azienda. «L'azienda Brizzi nasce da un'idea di Valentina che insieme a noi, papà e mamma Maria Cordì, ha preso ispirazione da una antica tradizione della Locride».


A chi chiede perché proprio i carciofini selvatici spinosi, considerato che è molto difficile raccoglierli per le spine lunghe che esibiscono e perché si tratta di un prodotto poco conosciuto, Valentina risponde che la motivazione sta tutta nel fatto che «si voleva valorizzare un prodotto che stava piano piano scomparendo».

La cosa di particolare valore è che la famiglia Brizzi ha addirittura imparato a coltivare i carciofini selvatici, visto perché in natura sono pochi e durano circa un mese. «Abbiamo da subito capito - afferma Domenico - che comunque bisognava coltivarli, per non avere problemi nei raccolti spontanei e per avere un prodotto integro».

A Valentina chiediamo com’ è stata accolta l’idea dal mercato. E chi li compra i carciofini selvatici. «In Calabria sono conosciuti. Altrove no. Quindi abbiamo dovuto prima di farli conoscere e poi apprezzare. Vengono acquistati sia dai privati che dalla ristorazione».

Comunque l’azienda produce anche altro. Perché si deve sostenere. «Sì, negli anni facendo fiere e parlando con gli chef con cui collaboriamo sono stati realizzati degli altri prodotti».

La famiglia è molto unita. E ha diviso i compiti. Come afferma Valentina: «Sin da subito abbiamo capito che per una migliore organizzazione dovevamo dividerci i compiti: Valentina commerciale supervisione e contabilità, Maria laboratorio, Domenico campi e fiere».

Arrivare a Benestare non è facile. La realtà in cui si opera è complessa, le infrastrutture quasi inesistenti, molti comuni dell’area sono in pieno spopolamento. Ovviamente non è affatto facile fare impresa, nella Locride come in tutta la Calabria. Le difficoltà sono davvero tante. Come conferma Domenico: «Le difficoltà sono state l'accesso al credito e mancanza di manodopera».

La famiglia Brizzi ha conquistato la fiducia di chef molto apprezzati, i carciofini selvatici sono veramente deliziosi. Ma ora si guarda avanti. Nasce una tisana molto particolare. Che può essere un’idea vincente. Anche perché è particolare, gustosa e contiene oltre il 60-70% di fibre. Come conferma Valentina. «La prima analisi di laboratorio ha dato dei risultati molto positivi, approfonditi con uno studio sul carciofino selvatico della Calabria condotto presso il Focuss Lab dell'Università degli studi di Reggio Calabria nell'ambito del progetto ValBioCard».

La Locride si sta spopolando sempre più. Tanti i piccoli comuni in sofferenza. Valentina è ritornata in Calabria. Immaginiamo che non sia stato semplice lavorare e produrre in queste condizioni e in questa realtà. Valentina lo sa, ma ha un atteggiamento positivo: «Stiamo cercando di crescere mantenendo un livello qualitativo alto in modo da differenziarci dagli altri».

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