La scorsa stagione militava alla Vibonese, 32 presenze e 4 goal per lui in maglia rossoblù, ora Alessio Esposito è uno dei titolarissimi della Scafatese di mister Franco Fabiano, prossima avversaria della Reggina. Qual è l’atmosfera all’interno dello spogliatoio dei canarini? Quali sono le favorite? Queste alcune delle domande a cui ha risposto l’esperto interno di centrocampo. La Scafatese è rinata ufficialmente da pochi mesi ma da molti siete considerati una delle squadre più attrezzate per centrare la promozione diretta. Lo spumeggiante esordio in campionato (4-0 all’Acireale) ha già confermato queste sensazioni.

Che aria si respira all’interno del gruppo? Gruppo che vede, tra l’altro, una bella differenza generazionale tra il gruppo dei giovanissimi e i tanti esperti. E poi, come state gestendo queste inevitabili pressioni?  
«Posso dire che all’interno del gruppo c’è tantissimo entusiasmo. Sappiamo che la squadra è stata costruita per cercare di vincere, anche se il girone non è facile: ci sono Reggina, Siracusa, Nissa e qualche altra sorpresa. Per quanto riguarda la pressione, posso dire che siamo giocatori perlopiù esperti e possiamo dare solo una mano ai più giovani».

Tu fai parte del gruppo degli esperti all’interno dello spogliatoio: 30 anni, circa 150 gare tra i professionisti, da qualche anno tanta esperienza in D. Viste le tante partite sul groppone, i tanti spogliatoi che hai vissuto (l’anno scorso qui da noi in Calabria alla Vibonese), cosa hai notato di diverso a Scafati?
«Qui a Scafati ho trovato sicuramente alcuni dei giocatori più importanti con cui abbia condiviso il campo: Vacca ed Embalo, ad esempio, hanno militato persino in Serie A. Quindi ho trovato sicuramente qualcosa di diverso dal punto di vista della mentalità che si ha in ogni allenamento e in ogni partita. Oltre a me ci sono tanti altri giocatori esperti e si vede l’abitudine a svolgere un certo tipo di lavoro, per cui anche i giovani possono beneficiarne. A Vibo lo scorso anno mi sono trovato molto bene, ho segnato quattro goal e abbiamo ricevuto tanti complimenti per il gioco espresso».

Che campionato ti aspetti? Qual è la favorita assoluta? Forse la affronterete al prossimo turno…?
«Ora non riesco a sbilanciarmi troppo, come ho già detto ci sono diverse squadre che possono lottare per i piani alti. La Reggina, se proprio devo dirne una, può avere la spinta della piazza – che è sicuramente tra le più importanti della categoria. Certo, penso che non sarà un campionato come quello scorso, dominato dal Trapani, ma penso che sarà ben più equilibrato e si deciderà alle ultime giornate».

Hai visto qualcosa della prima partita della Reggina contro l’Igea Virtus? Pensi che potete un po’ il fattore Granillo?
«Ho visto delle immagini ma penso solo una cosa: alla fine hanno vinto e così come noi hanno tre punti in classifica, che è quello che conta. Per quanto riguarda il Granillo, io penso che sia sicuramente un fattore per la Reggina ma penso, allo stesso tempo, che abbiamo grande esperienza per gestire partite e ambienti del genere».