Il tecnico dei reggini carica i suoi in vista dell’ultimo atto contro la squadra di San Giovanni in Fiore: «È molto più di una partita»
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Mister Nello Gambi guarda con orgoglio al percorso straordinario che ha portato lo Sporting Polistena fino alla finale di Coppa Calabria. Un cammino costruito con sacrificio, spirito di squadra e il cuore di un gruppo affiatato, composto in gran parte da ragazzi di Polistena. Consapevole delle difficoltà che la sfida comporta, il tecnico non ha dubbi: la squadra è pronta a dare tutto per scrivere una nuova pagina nella storia del club. Il suo messaggio ai tifosi è chiaro: il loro sostegno sarà determinante per compiere questo grande passo. Gambi è totalmente concentrato sulla finale, ma sa bene che una vittoria potrebbe essere la scintilla giusta per affrontare con ancora più determinazione il finale di campionato.
Mister Gambi come valuta il percorso straordinario che vi ha portato a questa finale?
«E’ stato un cammino iniziato ad agosto insieme alla squadra e al mister Babuscia. Ora siamo arrivati alla partita più importante, la finale, che affronteremo al massimo delle nostre potenzialità. Sappiamo che sarà una gara difficile contro una squadra molto organizzata e forte».
Quali emozioni sta vivendo lei e quali sensazioni percepisce nella squadra alla vigilia di un appuntamento così importante? «Le sensazioni sono sicuramente positive. C’è grande entusiasmo all’interno del gruppo squadra e nella società, così come tra i nostri tifosi, che sono convinto verranno in massa a sostenerci. È giusto vivere queste emozioni, perché non capita tutti i giorni di giocare una finale».
È subentrato in corsa ed è riuscito a dare alla squadra un’identità forte. Cosa ha trovato in questo gruppo e cosa l’ha colpita maggiormente del carattere dei suoi ragazzi? «La cosa che mi ha colpito di più è stata la loro accoglienza. Mi hanno fatto sentire come se fossi il loro allenatore sin dall’inizio della stagione. Hanno subito mostrato grande disponibilità e per questo li ringrazio pubblicamente. Cambiare allenatore non è mai facile, ma loro hanno reagito nel migliore dei modi».
Questa sarà la sua prima finale da allenatore. Come sta vivendo questa grande responsabilità? «Sì, è la mia prima finale e spero di poterne disputare tante altre. La sto vivendo con grande serenità perché ho la fortuna di lavorare in una società che mi mette nelle condizioni ideali e con un gruppo di giocatori che raramente si trova in queste categorie. Sono tutti molto attaccati alla maglia e si allenano al massimo per raggiungere il nostro obiettivo».
Il Polistena non ha mai conquistato questa Coppa. Quanto avverte la pressione e quanto invece questo può essere uno stimolo per compiere un’impresa memorabile? «Più che di pressione, preferisco parlare di responsabilità. Abbiamo l'opportunità di scrivere una pagina di storia per questa società, e i ragazzi sono pienamente consapevoli dell'importanza di questa partita. Molti di loro sono di Polistena e desiderano regalare una gioia sia a sé stessi che alla città. Il nostro obiettivo è portare la Coppa Calabria a Polistena».
Il “D’Ippolito” sarà il grande palcoscenico di questa finale, anche se il terreno di gioco è noto per essere insidioso. Crede che questo possa influenzare l’andamento della partita? «Sicuramente può avere un impatto, ma dopo aver giocato al Granillo, siamo un po’ più abituati a palcoscenici di grande prestigio. Indipendentemente dal campo e dalle condizioni del terreno, le motivazioni sono tante e la nostra determinazione resta alta: vogliamo fare bene».
Il pareggio contro il Catona in campionato vi ha permesso di mantenere la vetta della classifica. Ha anche rafforzato la fiducia del gruppo in vista della finale di Coppa? «Sì, decisamente. Affrontare una squadra di livello come il Catona e ottenere quel risultato ha dato una spinta di fiducia al gruppo, rafforzando la consapevolezza delle proprie capacità per le sfide che verranno».
La sua squadra propone un calcio offensivo e di qualità. Considerando le condizioni del campo, pensa di dover apportare adattamenti tattici? «No, non cambieremo il nostro modo di giocare. Ovviamente ci adatteremo alle condizioni del terreno, ma manterremo la nostra identità cercando di mettere in difficoltà l'avversario».
Nell’ultima gara casalinga ha optato per un ampio turnover. Avrà tutta la rosa a disposizione per la finale? «Sì, tranne Macrì che è squalificato. Contro la Bovese siamo riusciti a indirizzare subito la partita e a gestire le energie, cosa importante in vista della finale e delle successive gare di campionato».
La Silana ha iniziato la stagione con slancio, forte di giocatori di categoria come Curia e Rodriguez, ma ora vive un momento altalenante. Che avversario si aspetta? «Si tratta di una squadra di grande valore, proprio come la nostra, con un seguito di pubblico molto caloroso. In una finale, ogni squadra dà il massimo per vincere, quindi ci aspettiamo una partita intensa e combattuta. Questi incontri sono spesso equilibrati e si giocano sul filo del rasoio, dove ogni dettaglio può fare la differenza. Inoltre, la loro qualità offensiva rappresenta un’insidia costante: hanno giocatori importanti in attacco, quindi dovremo rimanere concentrati per tutta la partita, perché il pericolo è sempre dietro l’angolo. Alla fine, sarà il campo a decretare il verdetto».
Ha già in mente il discorso pre-partita per la squadra? Se dovesse improvvisarlo adesso, quali sarebbero le sue prime parole ai ragazzi? «Non ho ancora pensato a un discorso preciso, ma la cosa più importante è far capire ai ragazzi che possono davvero scrivere la storia del Polistena».
C’è un messaggio che vuole mandare ai tifosi e alla città?
«Più che un semplice messaggio, voglio esprimere tutta la mia gratitudine. I nostri tifosi sono stati al nostro fianco in ogni partita, sostenendoci con passione, sia in casa che in trasferta. Il loro calore e il loro supporto hanno fatto la differenza, e sono certo che anche a Lamezia saranno il nostro uomo in più, spingendoci oltre ogni ostacolo per inseguire questo sogno insieme».
Questa finale rappresenta un crocevia fondamentale per la stagione. Vincere potrebbe dare la carica giusta per affrontare al meglio anche il finale di campionato?
«Assolutamente sì. Portare a casa la vittoria mercoledì sarebbe una spinta mentale enorme per affrontare al meglio le ultime cinque partite di campionato. Ma in questo momento la nostra testa è solo sulla finale: è l’unica cosa che conta, e daremo tutto per conquistarla».
È subentrato in corsa e ora si trova a un passo dalla conquista di un trofeo e dal salto in Promozione. Il suo futuro a Polistena per la prossima stagione è già scritto?
«Non lo so. Non penso al futuro, ora sono concentrato solo sulla finale e sulle prossime partite. Quello che verrà dopo lo vedremo».