Dopo il successo dello scorso anno di Polignano a Mare, l’atleta cosentino ci riprova in Texas dove ricomincerà la competizione più adrenalinica del mondo
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Il prossimo 2 giugno torna la Red Bull Cliff Diving World Series. Dal Texas ricomincerà la competizione più adrenalinica al mondo, con i vari tuffatori impegnati che avranno l’obiettivo di battere il campione del mondo in carica Jonathan Paredes, reduce da una vittoria a sorpresa dopo aver superato il sei volte iridato Gary Hunt. La decima edizione del campionato di tuffi si apre all’Hell’s Gate, la porta dell’inferno, spettacolari scogliere sulle acque del Possum Kingdom Lake, in Texas, che per la quinta volta ospiteranno quei matti dei cliff divers, sia atleti uomini, quanto atlete donne facenti parte della Women’s World Series. In gara anche un italiano made in Calabria: Alessandro De Rose, che in vista del grande evento ha ammesso: «Ho preparato un programma di tuffi consolidato –spiega- con coefficiente di difficoltà basso, ma che può permettermi un buon piazzamento. Nelle tappe successive inserirò mano a mano tuffi più complessi, compreso il nuovo tuffo che sto preparando per la Finale di Polignano».
«Voglio la Top 3»
«Il mio obiettivo per il 2018 è puntare in alto – ha concluso - voglio mantenere al massimo le mie performance per rimanere nella Top 3, dimostrando che posso competere ad altissimi livelli, alla pari con i più grandi campioni di questo sport».
Red Bull Cliff: le tappe
Il campionato si concluderà il prossimo 23 settembre proprio nella splendido borgo barese di Polignano a Mare, quando scopriremo i nuovi campioni del mondo. Per tutti coloro che vogliono seguire la prima tappa in Texas della Red Bull Cliff Diving World Series, potranno sfruttare la diretta video streaming dell’evento offerto da Red Bull Tv su redbullcliffdiving.com dalle ore 21:15 (ora italiana) del prossimo 2 giugno. La diretta sarà visibile anche sulla pagina Facebook di Red Bull nonché sul relativo canale Youtube.
Una storia partita da lontano
È una storia particolare quella di De Rose, il più giovane atleta nel giro del circuito di questi tuffi. Una disciplina dove serve – va da sé dirlo – un gran coraggio ma anche tanta esperienza per poter vincere. De Rose ci sta riuscendo, dopo un serie di esperienze di vita che con i tuffi sembrava averlo messo all’angolo.
Partito da lontano, ma anche molto giovane. Nella sua Cosenza, a soli 5 anni.
«Ero cicciottello e con problemi alla schiena: consigliarono a mio padre di farmi fare piscina. L’allenatore mi fece provare anche il trampolinodivenuta la mia "casa" ». «A 15 anni mio padre purtroppo ci ha lasciato. Mia madre usciva di casa alle 6 del mattino e tornava la sera tardi ma ancora i soldi non bastavano. Problemi economici hanno portato la società presso la quale mi allenavo ad impedirmi di proseguire con l'attività sportiva. A 17 anni mi sono trasferito a Roma e ho iniziato a lavorare in un parco acquatico lì ho iniziato a tuffarmi dai 3 e dai 10 metri, fino ad arrivare a 15, ma poi ho capito che tuffarmi da quell'altezza mi piaceva... Ma soprattutto che per i tuffi da 20 metri la paga era più alta e così mi sono offerto: la prima volta ero terrorizzato, poi è stato amore e da lì non ho più smesso».