VIDEO | Il lungo digiuno dei rossoblù durato quattro mesi si è interrotto. Conquistati tre punti importanti grazie al rigore di Plescia, al gol di Spina e a un’autorete degli ospiti
Tutti gli articoli di Sport
All’inferno e ritorno. Dopo aver disputato un primo tempo pessimo e senza nerbo, la Vibonese grazie a un rigore arrivato proprio in extremis riesce a replicare al Teramo e poi a ribaltare il risultato con una ripresa più arrembante, incisiva e propositiva. E così, dopo quasi quattro mesi, i rossoblù tornano a vincere, interrompendo un digiuno lungo ben 18 partite. Tre punti con i quali alimentare le speranze di salvezza diretta. Una vittoria, la prima dell’era Roselli, arrivata in una gara di sofferenza all’inizio e di dinamismo nel proseguo, a dimostrazione ulteriore che questa squadra non deve fare calcoli, non deve attendere, bensì offendere e provare a colpire, a costo di rischiare.
In campo
Numerose le assenze per Roselli: Rasi, Pugliese, Redolfi, Ambro, Ciotti e Berardi. Il tecnico rossoblù mette il centrocampista Vitiello come terzo centrale difensivo (decisione francamente incomprensibile). Vergara debutta dal primo minuto nel cuore della difesa, a comporre il terzetto arretrato con Bachini. Larghi sugli esterni ci sono Sciacca a destra e Mahorus a sinistra. Quando la Vibonese attacca (cioè praticamente mai nella prima frazione), quest’ultimi si dovrebbero alzare per una sorta di 3-4-3. In mediana ecco Laaribi e Cattaneo. Sull’esterno d’attacco i rientranti Spina a destra e Statella a sinistra, con Plescia punta centrale. Dall’altro lato Paci conferma la difesa a quattro. Linea mediana con Santoro e Arrigoni centrali. In attacco Ci sono Bombagi e Pinzauti.
La gara
Un tiro di Costa Ferreira, dal limite, che finisce alto, rompe gli indugi. Replica una conclusione senza pretese di Spina, bloccata dal portiere, Nelle prime fasi la circolazione della sfera è da parte degli abruzzesi, che però non riescono a penetrare nelle maglie della retroguardia rossoblù. E allora il confronto scivola via senza emozioni. A parte le proteste di Statella, per un possibile fallo in area, la Vibonese, che deve salvarsi, deve vincere e deve assediare l’avversario alla ricerca dei tre punti, si difende e non tira mai in porta. Al 28’ Bachini sventa davanti a Marson, sull’assist rasoterra di Bombagi.
La sciocchezza
In una gara senza squilli, ecco la grande ingenuità di Vitiello, che per la cronaca sarebbe il più esperto della squadra e, nella circostanza, anche con la fascia da capitano al braccio. Al 29’, infatti, sugli sviluppi di un angolo, con il pallone in uscita dall’area e con l’avversario (Diakite) spalle alla porta, Vitiello decide scioccamente di tirarlo per la maglietta, fra l’altro davanti agli occhi dell’arbitro, che non può fare a meno di concedere il rigore. Dal dischetto Pinzauti spizza Marson e approfitta del grazioso (e stupido) regalo di Vitiello. Teramo in vantaggio.
La ripartenza
A dimostrazione che nel calcio si segna solo se si ha un atteggiamento propositivo, offensivo e tambureggiante, al 44’ una ficcante ripartenza di Spina porta i rossoblù a siglare il pari. L’esterno offensivo di Mileto avanza, si accentra e tira a giro con il sinistro. Lewandowski respinge, sulla sfera si avventa Statella, che viene messo giù da Vitturini. Ammonizione per il difensore e rigore per l’undici di casa che Plescia trasforma con un tiro angolato. È questa l’unica azione offensiva della Vibonese in 45 minuti di nulla totale. Appena i rossoblù hanno “osato” spingersi in avanti, ecco la rete del pareggio. Si va al riposo e da segnalare, poco prima del gol dei padroni di casa, c’è l’infortunio di Vitiello, a completare un primo tempo da dimenticare.
La ripresa
Si riparte con il subentrante Fomov sull’esterno destro, con Sciacca che torna a fare il centrale difensivo. La squadra di Roselli si sistema sempre con la difesa a 5. Al minuto numero sei, Plescia controlla e tira, con parata facile per Lewandowski. Nel secondo tempo, comunque, i rossoblù provano a spingere con maggiore personalità, mettendo via timori e paure. E questo cambio di atteggiamento si concretizza al 10’ quando Laaribi va a mettere pressione sul rinvio di Diakite, con il pallone che sbatte sullo stesso Laaribi e poi viene conquistato da Spina, che controlla e tira in porta con un diagonale di sinistro che non lascia scampo al portiere.
Il rischio
Il match scorre via con qualche timido tentativo del Teramo e una Vibonese che si difende senza correre rischi, finché al 28’ il neo entrato Mungo in velocità entra in area e mette al centro, dove Costa Ferreira da pochi passi mette dentro. L’arbitro però annulla su segnalazione dell’assistente per fuorigioco. Pericolo scampato. E subito dopo Roselli cambia: fuori i due goleador, Spina e Plescia, dentro La Ragione e Parigi, con Statella che viene arretrato sulla linea dei mediani.
Entra e risolve La Ragione
In questa seconda frazione il fatto che sia la Vibonese a fare praticamente la partita o, comunque, a mostrarsi viva, attiva e propositiva, disorienta il Teramo, che va in difficoltà. E allora in fase di palleggio, gli abruzzesi sbagliano qualche appoggio di troppo, come al 35’ quando Cattaneo conquista palla a centrocampo e innesca La Ragione, il quale entra in area e in diagonale tira in porta, Lewandoski respinge, con il pallone sbatte sull’accorrente Lasic e finisce in porta. È un autogol, ma è evidente come La Ragione sia ancora una volta decisivo e meriti maggiore considerazione.
La fine
Non succede null’altro. La Vibonese riprende a vincere fra le mura amiche a distanza di oltre quattro mesi (non ci riusciva dal 15 novembre, 1-0 al Potenza) e può così tornare a sorridere e a preparare nel miglior modo possibile il prossimo delicato incontro con il Bari, in programma sabato prossimo, sempre al Luigi Razza.
Vibonese – Teramo 3-1
Vibonese (5-2-3): Marson, Sciacca, Bachini, Vergara, Vitiello (42’pt Fomov), Mahrous; Laaribi, Cattaneo; Spina (28’st La Ragione), Plescia (28’st Parigi), Statella. A disp. Mengoni, Murati, Falla, Di Santo, Mancino, Fomov, Schirone. All. Roselli.
Teramo (4-4-2): Lewandowski; Vitturini (9’st Lasic), Diakite, Piacentini, Tentardini; Ilari (25’st Mungo), Arrigoni, Santoro, Costa Ferreira; Bombagi, Pinzauti (28’st Gerbi). A disp. D’Egidio, Trasciani, Di Francesco, Viero. All. Paci
Arbitro: Giordano di Novara (Buonocore di Marsala e Pragliola di Terni; 4° ufficiale Mucera di Palermo).
Marcatori: 29’pt Pinzauti (T, rigore), 44’pt Plescia (V, rigore), 10’st Spina (V), 35’st Lasic (T, autorete)
Note: giornata di sole, gara a porte chiuse. Ammoniti: Sciacca, Spina (V), Vitturini, Diakite, Bombagi, Arrigoni (T). Angoli: 2-6. Rec. 1’pt, 4’st.