È nata a Roma, 27 anni fa ed è alla terza stagione in Calabria, dove ha vinto il campionato di Serie C due stagioni addietro con il Gioiosa. La scorsa estate Elisa Darretta ha deciso di sposare il progetto della Tonno Callipo e adesso è una delle protagoniste in campo. Fra le più esperte del gruppo, è l’unica a indossare una maglia diversa da quella delle compagne: lo impone il ruolo del libero, che ricopre con ardore e carattere, senso della posizione e anche tanto coraggio. In ricezione si va sul sicuro, insomma. La squadra giallorossa continua a vincere, l’obiettivo della promozione è sempre più vicino. «Sì, ci stiamo avvicinando al traguardo – esordisce Elisa Darretta – e quindi da parte nostra l’attenzione è ai massimi livelli. Abbiamo un vantaggio di dieci punti da difendere, cosa che ci darà l’accesso diretto alla Serie B2. Stiamo continuando a lavorare come al solito, con tanta determinazione, senza nulla lasciare al caso. Allo stesso tempo la stanchezza, soprattutto a livello mentale, si fa sentire e quindi bisogna stringere i denti per arrivare al traguardo finale, che si va ad aggiungere alla vittoria della Coppa Calabria».

La vittoria in coppa, dinanzi al pubblico delle grandi occasioni, è ormai alle spalle, ma testimonia la forza della squadra e anche il potenziale della società e del pubblico: «Abbiamo fatto un bel regalo al nostro presidente e ai colori giallorossi, ma ci siamo tolte una bella soddisfazione anche noi atlete assieme allo staff tecnico. È stato davvero bello poter giocare a casa nostra dinanzi a tutta quella gente, in un evento organizzato alla grande. Il pubblico è stato unico e caloroso. L’emozione più grande? L’ultimo punto messo a terra e quella bella esultanza collettiva. Rimane un gran bel ricordo e sono felice di aver contribuito alla conquista della Coppa Calabria».

Con il passare del tempo, sta crescendo l’entusiasmo attorno alla squadra anche da parte dei più piccoli: «Vedere i bambini che sono entusiasti e che ci danno la carica è bellissimo. Spero vivamente che questa società continui ad investire sui giovani, perché lo sport è motore di vita e quindi auspico che si riesca ad ampliare sempre di più la presenza di giovani atleti, che potranno poi essere i titolari del futuro».

A livello personale una stagione sopra le righe, con tanti interventi strappa applausi. Sempre pronta a tuffarsi, sempre pronta a rialzarsi. Superato il dolore si riparte senza problemi e si guarda già al futuro. «Lo impone il ruolo. E quindi è così e mi va bene. A livello personale è stata una stagione molto importante, a livello di crescita, e anche molto stimolante, nonostante venga da un campionato nazionale di B2. Con la società mi sono trovata benissimo e anche con le ragazze. Sono felice per la stagione e non vedo l’ora di andare avanti e di proseguire con questo progetto anche nella prossima stagione, perché sono fiera e orgogliosa di indossare questa maglia».

Il volley un compagno di vita al quale non si può rinunciare e che si unisce all’attività lavorativa: «La pallavolo per me è qualcosa di meraviglioso. È la mia passione più grande ed è anche il mio lavoro, nonostante io sia una biologa nutrizionista e quindi esercito anche questa attività. Ma senza pallavolo non so stare. Infatti ho lasciato per dedicarmi agli studi, ma poi il richiamo è stato molto forte e allora ho ripreso con tanto entusiasmo e spero di continuare per molti anni ancora».

Anche il libero giallorosso evidenzia il forte legame che si è creato all’interno della squadra: «Ci siamo trovate bene fin da subito. Siamo ragazze molto solari, allegre. In allenamento lavoriamo e ci divertiamo tantissimo e questo tratto del nostro carattere è servito per cementificare la nostra unione». Sabato lunga trasferta a Castrovillari contro un avversario già battuto in coppa: «Conosciamo la squadra del Pollino, avendola battuta di recente in coppa e, allo stesso tempo, siamo consapevoli della nostra forza. Detto ciò, al solito non sottovalutiamo alcun avversario. Quindi massima concentrazione per ottenere il massimo. Lavoriamo per questo: le ultime tre gare vanno affrontate come se fosse una finale».