A fine novembre 2006, in Italia, usciva il film A Good Year - Un’ottima annata, diretto da Ridley Scott. Una pellicola incentrata sul protagonista di nome Max Skinner (Russell Crowe), un broker londinese, il cui motto è "vincere non è tutto: è l'unica cosa”. Qualcosa di molto simile alle idee calcistiche di Pippo Inzaghi, uno che in carriera raramente ha conosciuto il sapore della sconfitta. Sbarcato a Reggio in estate, l’ex campione del Mondo ha subito impresso la mentalità alla squadra, all’epoca in costruzione, oggi praticamente una certezza del campionato. Il passare del tempo e delle vittorie ha migliorato lo status quo, portando la Reggina a chiudere il girone d’andata della Serie B al secondo posto, in zona promozione diretta.

La coreografia messa in scena dalla Curva Sud in occasione di Reggina-Bari

Piedi per terra

Testa bassa e pedalare, volendo sintetizzare il 49enne piacentino, hanno condotto gli amaranto in zona promozione alla pausa invernale. Vincere, per la Reggina, non era un obbligo, come società, staff e squadra non fanno che ripetere e sottolineare. Giunti al giro di boa, però, è inevitabile che il pensiero si sia formato, per la qualità che la formazione dello Stretto ha messo sui vari campi d’Italia nelle prime 19 apparizioni stagionali. Raramente messa sotto dal punto di vista del gioco, mai fuori dalla zona playoff sin dalla prima giornata, a cui la Reggina si presentò con un Granillo dal manto erboso rivedibile e (molti) meno giorni di preparazione nelle gambe rispetto a tutte le competitors.

Doppio percorso

Un naufragio era tutt’altro che ipotesi di difficile concretizzazione e, invece, il nostro Pippo Skinner ha veleggiato di porto in porto, sempre a testa alta. Bene, fin qui, anche le vicende extra-campo, sia a livello di parole che di fatti.

Felice Saladini posa con Pippo e Simone Inzaghi prima di Reggina-Inter

Mai sopra le righe, il Patron Saladini e il Presidente Cardona, sempre distinti e attenti a sottolineare aspetti importanti: la voglia di legalità, l’attaccamento al territorio, la necessità di rimanere ultimi pur squadrando, sul campo, quasi tutti dall’alto in basso. Bene anche il pubblico, anzi, più che bene. Il Granillo è sempre un piacere per gli occhi e i settori ospiti di tutta Italia traboccano d’amaranto. Reggio, nella fase più nera del nuovo millennio, sta trovando forza dalla sua Reggina, come spesso è accaduto nel corso dell’ultracentenaria storia amaranto. 

Ritorno

Nei fatti, quindi, in questo bilancio del girone d’andata chiuso con una brillante vittoria ad Ascoli, si fatica a trovare un neo, una criticità, qualcosa per cui muovere una critica vera.

Rivas esulta dopo il gol siglato al Del Duca di Ascoli

Sinceramente: ne siamo contenti. Per mesi, nello stesso anno solare 2022, ci si è trovati a parlare di vicende cupe, sia in campo che, sopratutto, fuori. E quindi ben venga lodare le scelte, esaltare i gesti tecnici, godersi un secondo posto in classifica e soddisfazioni come l’amichevole con l’Inter o l’azzurro di Fabbian e Pierozzi. Ben venga godersi un campione come Pippo Inzaghi abbracciare e far segnare il piccolo Edoardo sotto la Curva, ben venga sognare di decuplicare la gioia al prossimo bilancio, quello del girone di ritorno. A differenza del broker Max Skinner, è preferibile non fare voli pindarici ne scommettere su nulla, seppur sognare sembri quantomai lecito. Sopratutto alla luce di questa ottima annata. Pardon, andata.