In Promozione, sponda tirreno, altra società con il futuro appeso a un sottile filo di lana. Lo Scalea, retrocesso in promozione perdendo in casa i play out contro il Gioiosa Jonica per 2 a 1, rischia seriamente di lasciare la casella vuota nella griglia del campionato di competenza, quello di Promozione.

Il pensiero intriso di preoccupazione che i fedelissimi, storico gruppo ultras dei biancostellati, affidavano ai social si sta palesando, la retrocessione ha sicuramente creato un ambiente dismesso. Al momento lo Scalea non ha proprietari, l’oramai ex presidente Bono, unitamente a tutta la dirigenza, a fine giugno, ha simbolicamente consegnato il titolo sportivo al sindaco Perrotta.

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In verità si era anche paventata una cordata di amici/imprenditori del luogo, giovani entusiasti, che avrebbero avuto nelle proprie intenzioni il subentro al gruppo dirigente uscente ma nel tempo i fatti non hanno seguito le intenzioni. Una patata bella calda quella nelle mani dell’amministrazione che intanto dovrebbe garantire l’iscrizione (entro il 22 luglio) per poi cercare di far nascere, mediando con qualche interessato, il nuovo organo direttivo societario.

Il rischio concreto, come similmente sta accedendo in altre latitudini, è che ci sia l’iscrizione ma che non si concretizzi un organigramma che programmi una ripartenza con un mercato che possa restituire entusiasmo. Qualche pezzo pregiato ha già trovato alloggio, l’aspetto tecnico è il volano su cui puntare per avere un motore che trasmetta sicurezza. Il tempo passa, pur formalizzando un gruppo dirigente, aumenta il rischio di “arrangiarsi”.