VIDEO | Il day-after della bella vittoria in riva allo Stretto. Con fumi, luci e cori ieri sera allo stadio reggino sembrava di essere tornati indietro nel tempo
Tutti gli articoli di Sport
Il mattino dopo Reggina-Genoa lascia ai tifosi amaranto un sapore dolciastro in bocca. Un po’ come, concludendo una cena, resta sul palato uno strascico del dessert, destinato inevitabilmente a rendere più piacevoli i momenti a venire. Il 2-1 con cui gli amaranto sono tornati ad arrampicarsi in zona promozione è un parallelo adeguato, che fonde la soddisfazione sportiva a quella sociale.
Il Granillo visto ieri ha ricordato alcuni dei migliori momenti della storia calcistica della città dello Stretto. I suoi colori, il suo palpitare. Fumi, luci, rumori: sembrava di essere saliti su una macchina del tempo, proiettata per un salto all’indietro di venti, trent’anni. La ciliegina sulla torta è stata vedere un bimbo di un anno, figlio di un allenatore che ha fatto la storia del calcio italiano, sotto il popolo esultante. Sublime.
La notte delle prime volte
Nella Reggina che ha battuto la corazzata, poi, si sono designate tre prime volte. Quella di Gigi Canotto, per esempio. Prima rete al Granillo per un ragazzo che, in estate, è stato presentato ricordando una foto scattata al Sant’Agata vent’anni fa. Una storia nella storia che ci piace, che ci emoziona, che ci fa capire quanto la Reggina sia reggina.
Prima marcatura anche per Hernani Junior. Arrivato tardi, inizialmente tenuto fuori, parzialmente protagonista, adesso certezza. Prima del Genoa scrivevamo potesse essere la partita della maturità: lo è stata. Parafrasando un vecchio coro “è brasiliano però che gol che fa”…
Prima volta, infine, da capitano per Jérémy Ménez. E poco importa che abbia sbagliato un rigore. Ha giocato, lo ha fatto bene, è stato forse come non mai un leader anche mentalmente. Il Granillo lo ha capito, la standing ovation alla sua sostituzione non gli ha strappato il sorriso ma si intravedeva, comunque, quanto il francese ne fosse colpito. Di rigori ne segnerà altri, magari anche più decisivi.
La mente domina la materia
È un lieto fine complessivo quello che regala Reggina-Genoa. Gli amaranto tornano a vincere dopo un mese ed è la vittoria di tutti. Di chi è stato un campo, di chi è stato in panchina, di chi sugli spalti. Mentalmente serviva: il mese senza vittorie poteva iniziare a pesare, la gioia finale ne è stata una chiara testimonianza.
Il periodo di appannamento in Serie B, però, non è una variabile ma una certezza per tutte le squadre. La speranza è che la Reggina l’abbia accantonato, in maniera definitiva.
Foto articolo: Tano Pecoraro