Due volti. Il primo molle, a tratti irritanti. Il secondo gagliardo, cattivo, vincente. La Reggina contro il Venezia mostra entrambi, riuscendo nella ripresa a rimediare a un brutto primo tempo. In laguna la vela che si issa è colorata di amaranto: Inzaghi vince 2-1 e continua a navigare al secondo posto della classifica.

Le scelte

Quando sembrava potesse esserci una conferma in blocco dell'undici vittorioso col Genoa, Inzaghi sorprende: solo una rotazione, sì, ma sostanziale. Ménez al posto di Gori, la Reggina gioca con il 9 vero al Penzo. Nel Venezia di Vanoli c'è Johnsen con Pohjanpalo come terminali offensivi del 3-5-2 arancioneroverde.

Primo tempo

L'approccio amaranto è visibilmente meno carico del previsto. La Reggina gioca quasi con sufficienza, come se l'appagamento post-Genoa fosse ancora da smaltire. Il Venezia, d'altro canto, gioca col sangue agli occhi, quasi obbligato a vincere in casa per la prima volta. Il logico prodotto di questo contesto è l'immediato vantaggio dei padroni di casa: minuto 10, break di Pohjanpalo che calcia dai 23 metri. Ravaglia sbaglia la parata, la palla scivola, un po' come tutta la Reggina, verso la direzione opposta rispetto alle intenzioni del portiere: è vantaggio veneziano, secondo gol in campionato per il 20, 1-0.

La reazione dei ragazzi di Inzaghi è, forse, anche peggiore dell'approccio. Il Venezia sfiora il gol in almeno altre due circostanze: prima Crnigoj scortica la traversa, poi ci pensa Modulo ad andare letteralmente ad un passo dal raddoppio. Un gol che i padroni di casa troverebbero anche: Anderson ispira una ripartenza, il cross basso che ne scaturisce viene deviato da Giraudo alle spalle di Ravaglia. La fortuna della Reggina è la bandierina del primo assistente che va su. All'intervallo, anche per fortuna, è vantaggio minimo Venezia.

Secondo tempo

Ménez e Di Chiara sono le carte di Inzaghi. Soluzioni vincenti: la Reggina cambia volto, gli amaranto vanno all'assalto del Penzo e fanno jackpot. Minuto 55: azione insistita di una squadra ospite finalmente viva, Gori offre a Majer l'occasione di calciare in porta. L'ex Lecce lo fa bene, Joronen sforna la gran parata con l'aiuto del palo ma sull'arrivo di Canotto non può far nulla: tap-in vincente, pari del 31, 1-1.

La Reggina continua a premere, galvanizzata da un gol che, invece, spegne il Venezia. Gli amaranto acquisiscono il predominio sul campo, costringendo la formazione di Vanoli a stringere i denti. La supremazia territoriale, però, alla fine paga. Altro lungo attacco della Reggina: minuto 76, cross per Hernani che colpisce di testa. Pallone su Menez, poi il rimbalzo premia ancora il brasiliano. Tiro mortifero, Joronen è superato, secondo gol in campionato per l'ex Genoa. Impazzisce il settore ospiti con 1131 reggini, è 1-2.

Il risultato non cambierà: il Venezia prova l'assalto ma non monetizza l'unica palla gol avuta con Pierini, dopo 5 minuti di recupero l'esultanza e la laguna sono della Reggina.

SERIE BKT, 13ª GIORNATA

VENEZIA-REGGINA 1-2

Marcatori: 10' Pohjanpalo (V), 55' Canotto (R), 76' Hernani (R).

Venezia (3-5-2): Joronen; Wisniewski, Modolo (83' Pierini), Ceccaroni; Zampano, Cnrigoj (59' Cuisance), Busio, Andersen (59' Fiordilino), Haps; Johnsen (59' Cheryshev), Pohjanpalo (70' Novakovich). In panchina: Bertinato, Tessmann, Ceppitelli, Candela, Svoboda, Ullmann, Zabala. Allenatore: Paolo Vanoli.

Reggina (4-3-3): Ravaglia; Pierozzi, Camporese, Gagliolo, Giraudo (46' Di Chiara); Fabbian (46' Ménez), Majer, Hernani; Canotto (80' Cionek), Gori (67' Liotti), Rivas (70' Cicerelli). In panchina: Colombi, Bouah, Dutu, Loiacono, Crisetig, Obi, Ricci. Allenatore: Filippo Inzaghi.

Arbitro: Matteo Marcenaro di Genova. Assistenti: Fabio Schirru di Nichelino e Federico Fontani di Siena. IV ufficiale: Andrea Ancorar di Roma 1. VAR: Antonio Di Martino di Teramo. A-VAR: Salvatore Longo di Paola.

Note - Spettatori: 4.013, di cui 1.131 ospiti. Ammoniti: all. Vanoli (V), Canotto (R), Liotti (R), Haps (V), Ménez (R). Calci d'angolo: 6-8. Recupero: 3'pt; 4' st.