La formazione amaranto ha voluto raccontare la sua versione dei fatti: «Troppe volte abbiamo subito in silenzio, ma adesso basta»
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Non è di certo finito nei novanta minuti giocati in campo il match tra Deliese e Virtus Rosarno, valido per la ventisettesima giornata del campionato di Promozione B. La sfida, vinta dal club rosarnese proprio nei minuti finali, ha vissuto qualche diatriba di campo che è poi sfociata in diverbi tra le due tifoserie e che, stando a quanto riportato dalle pagine social della compagine rosarnese, sono presto degenerati.
La versione dei fatti
A ripercorrere e denunciare l'accaduto è appunto la Virtus Rosarno che, attraverso un comunicato stampa, ha voluto riportare integralmente l'evoluzione dei fatti: «Domenica 30 marzo, una delegazione di dirigenti, insieme alla squadra, è partita da Rosarno alla volta di Delianuova, dove è giunta in tarda mattinata. Dopo aver pranzato presso un ristorante locale, la squadra ha raggiunto lo stadio, pronta a disputare l’incontro. Nel frattempo, anche i tifosi della Virtus Rosarno arrivavano allo stadio, occupando la tribuna a loro riservata. Sul campo, la nostra squadra ha lottato con determinazione, conquistando una vittoria meritata».
I disordini post gara
Come detto, il calcio giocato conta poco in questo caso, come riportato nelle righe amaranto: «Oggi non possiamo parlare solo di calcio. Perché quella che doveva essere una giornata di sport si è macchiata di un episodio vergognoso. A fine partita, un nostro tifoso, un ragazzo che vive per questi colori, è stato vigliaccamente aggredito alle spalle. Un attacco vile, reso possibile da una gestione irresponsabile della sicurezza: i cancelli sono stati aperti troppo presto, generando il caos e permettendo che si verificasse un fatto inaccettabile.
Non possiamo più tacere. Troppe volte siamo stati costretti a subire in silenzio, mentre altrove si chiudevano entrambi gli occhi. Rosarno è sempre stata sotto i riflettori, giudicata con severità, mentre in altri contesti tutto passava inosservato, ma noi non ci stiamo e vogliamo giustizia. Vogliamo rispetto. E soprattutto, vogliamo continuare a vincere sul campo, con lealtà, con il lavoro e con l’onore di chi non ha mai abbassato la testa. Questa squadra lotta. Questa squadra crede. Questa squadra non si ferma. Confidiamo nella giustizia e facciamo un grande in bocca al lupo al nostro tifoso Giuseppe, augurandogli una pronta guarigione ed un presto ritorno a casa».