Una formazione dinamica, in grado di giocarsi fino all’ultimo le proprie chance di play off. La sesta posizione rappresenta un buon risultato per il Sersale, che ha mancato così per un solo punto la qualificazione agli spareggi promozione. Rimane, però, quella che è da poco terminata una stagione positiva per la squadra diretta da Giuseppe Saladino, un allenatore puntualmente abile a tirare il massimo da ogni calciatore.

Uno che ha sempre e comunque rappresentato il valore aggiunto, facendo crescere le proprie squadre e ottenendo puntualmente buoni risultati, a prescindere dal valore dei giocatori a disposizione. Soltanto da metà campionato ha potuto contare sul bomber dalla doppia cifra: dieci reti per Antonio Russo, a conferma ulteriore di essere un attaccante prolifico e che vede la porta come pochi.

Il Sersale ha fatto benissimo nella prima parte del campionato, con il secondo posto distante solo tre punti e una lunga imbattibilità: per 622 minuti nessuno ha saputo battere il portiere Paolo Parrottino. Poteva e doveva fare di più in trasferta (con 13 punti è suo il 3° peggior rendimento esterno del torneo), ma allo stesso tempo con 34 punti al Ferrarizzi è stata la squadra che ha fatto più punti in casa dopo il Locri.

Organico dignitoso, ma contato, dal quale Giuseppe Saladino al solito ha tirato fuori il meglio, sia dagli over, sia dagli under. Il trainer lametino ha saputo trovare risorse alternative, mandando in gol ben 16 calciatori. Nel girone di ritorno ha fatto un punto in più rispetto all’andata, ma è mancata quella costanza di rendimento per centrare l’obiettivo dei play off. A parte qualche colpo a vuoto, ci si è sempre divertiti a veder giocare il Sersale. Saladino era e rimane una garanzia.