VIDEO | Il personaggio della settimana è l’italo-argentino della Cavese, uno dei centravanti più amati a Vibo Valentia. Domenica ancora decisivo contro la squadra rossoblù dopo la separazione estiva
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Un rigore procurato per far vincere la Juve Stabia. Un gol decisivo per consentire alla Cavese di prendersi un punto. Anche stavolta il ritorno di Nicolas Bubas al Luigi Razza, da avversario, non è passato inosservato. E pure in questa circostanza ha fatto un certo effetto vederlo con un’altra maglia. Senza quel rossoblù che per oltre tre anni ha rappresentato la sua seconda pelle.
Quello fra Nicolas Bubas e la Vibonese è un legame che si è spezzato clamorosamente la scorsa estate. Le parti non hanno trovato l’accordo. Forse la società poteva accontentarlo. Forse Nicolas poteva fare un passo indietro. Chissà. Ma questo era un legame che poteva e doveva continuare e soprattutto, da parte della Vibonese, vi doveva essere una spinta in più per confermare un calciatore forte e una persona benvoluta da tutti, in particolare dai più piccoli.
Tanti bambini stravedevano per lui e continuano a guardarlo come un idolo. In molti si sono iscritti alla scuola calcio sognando di diventare come lui, che nel frattempo era diventato il nuovo capitano della squadra e anche l’uomo immagine. E lui, Nicolas, si era ben ambientato con la propria famiglia in quel di Vibo. Un sorriso e un saluto per tutti. Quando andava a prendere il figlio Santiago a scuola era una festa. Mai un atteggiamento da primadonna. Sempre affabile, alla mano. Tante simpatie, la Vibonese, le ha ottenute grazie all’affetto, all’amore e alla stima che tanti se non tutti avevano e hanno tuttora per il centravanti italo argentino, arrivato a Vibo grazie all’intuizione dell’allora dg Danilo Beccaria. Con la maglia della Vibonese, in totale, 116 presenze e 38 reti. A queste va aggiunto un rigore pesantissimo, quello siglato nello spareggio di Reggio Calabria contro il Troina, per la storica promozione in Serie C.
La stagione attuale, per Bubas, ha avuto inizio alla Juve Stabia che il 4 ottobre dello scorso anno ha vinto a Vibo, come si diceva, proprio grazie ad un rigore da lui procurato e poi realizzato da Mastalli. Quindi ha cambiato squadra: è rimasto in Campania, passando dalla Juve Stabia alla Cavese. Lo ha voluto Sasà Campilongo, che a Vibo lo aveva allenato e con il quale aveva esordito in Italia.
Domenica rieccolo al Luigi Razza, ancora da avversario, nuovamente da protagonista. Stavolta è sua la rete della Cavese. Un gol che vale il pareggio. Una rete senza esultare, nel ricordo di quella che è stata la sua seconda casa, dove ha dato tanto e dove, bisogna dirlo, ha avuto altrettanto. Peccato solo che non si sia trovata l’intesa la scorsa estate. Si poteva e si doveva ripartire da Bubas, per vari motivi, anche tecnici, perché uno come lui avrebbe fatto comodo a questa Vibonese.
E invece niente: solo tanta nostalgia, da parte di numerosi tifosi rossoblù, nel rivederlo, in tv e sul web, con un’altra maglia. E tanta delusione per quei piccoli calciatori vibonesi che hanno perso il loro punto di riferimento. Un campione che ha saputo farsi amare, ammirare e ben volere. Magari un giorno le strade torneranno a incrociarsi. Per adesso Bubas deve segnare per la Cavese, per salvare la sua nuova squadra. Ma alla Vibonese rimane qualche rimpianto.